Mentre oggi alle 15, nella Sala degli Affreschi dell’Accademia Tadini di Lovere è in programma la presentazione del volume “La necropoli di età romana di Lovere – Una comunità sulle sponde del Sebino”, a cura di Maria Fortunati, già funzionario archeologo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia, domenica pomeriggio verrà inaugurata al Museo Archeologico Nazionale della Valle Camonica, a Cividate Camuno la mostra: “Lovere romana. Dal tesoro alla necropoli”.

Si tratta dell’esposizione di alcuni reperti provenienti dalla necropoli di Lovere che si pone come ideale integrazione della mostra sulla Lovere romana aperta fino al 2 giugno all’Atelier del Tadini. Qui, con l’esposizione di alcuni corredi portati alla luce grazie allo scavo della necropoli scoperta in località Valvendra, si mette in risalto il ruolo di Lovere in età romana, quando il territorio gravitava sulla Vallecamonica.

Infatti a Lovere, nelle campagne di scavo che si sono susseguite nel tempo, sono stati rinvenuti significativi e preziosi reperti che raccontano la storia della cittadina lacustre e delle genti che vi si insediarono tra il I e il IV secolo d.C. Come delineato dagli studiosi, la posizione di Lovere, alla confluenza delle strade provenienti dalla Vallecamonica, dalle Valli Seriana e di Scalve e dalla Valle Cavallina, da Bergamo nonché dai siti della pianura bresciana, ha determinato la crescita di un polo culturale dotato di un’economia aperta e attiva nei primi secoli dell’età imperiale, per poi assumere una potenziale connotazione di presidio militare, con probabilità in epoca tardo romana.

La mostra sulla Lovere Romana a Cividate Camuno rimarrà fino al 15 luglio, con ingresso gratuito e apertura dal martedì al venerdì dalle 8:30 alle 14:00 e di sabato e domenica dalle 8:30 alle 17:00.

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