Giovedì scorso è stata presentata alla cittadinanza la mostra “Lovere romana. Dal tesoro alla necropoli”, che sarà inaugurata sabato 2 marzo all’Atelier del Tadini, a Lovere. L’incontro è servito a far scoprire ai presenti le intenzioni della mostra che, nelle parole di Alex Pennacchio, sindaco di Lovere, “nasce dalla volontà dell’Amministrazione comunale di riportare a Lovere alcuni tra i reperti più preziosi rinvenuti nelle campagne di scavo che si sono susseguite nel tempo, che raccontano la storia della Lovere romana e delle genti che vi si insediarono tra il I e il IV secolo d.C.”
Frutto di un lungo lavoro di collaborazione tra Comune e Soprintendenza di Bergamo e Brescia ed organizzata con la Fondazione Accademia di belle arti Tadini onlus e con il contributo del Consorzio del Bacino Imbrifero Montano dell’Oglio, la mostra vuole essere un ulteriore traguardo di un progetto molto più ampio, che culminerà nella realizzazione di un nuovo museo archeologico.
Tramite l’esposizione di alcuni corredi portati alla luce grazie allo scavo della necropoli scoperta in località Valvendra, si mette in risalto il ruolo di Lovere in età romana, quando il territorio gravitava sulla Vallecamonica.
La mostra sarà visitabile, gratuitamente, fino al 2 giugno (il venerdì e sabato dalle ore 15:00 alle 19:00; la domenica e i festivi dalle ore 10:00 alle 12:00 e dalle ore 15:00 alle 19:00), ma altri appuntamenti sono in agenda nelle prossime settimane: sabato 16 marzo, nella Sala degli Affreschi dell’Accademia Tadini (alle ore 17:00), sarà presentato il volume “La necropoli di età romana di Lovere (BG): una comunità sulle sponde del Sebino”, a cura di Maria Fortunati, già funzionario archeologo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia, e di Chiara Ficini, archeologa.
Sabato 6 aprile, nella stessa sede, si svolgerà la giornata di studi “E dell’oscura morte al passo andare”, organizzata dalla Rete PAD-Paesaggi Archeologici Diffusi, durante cui i relatori si confronteranno sulla tematica della morte e sui rituali, sui simboli e sulle credenze che attraversano lo spazio e il tempo sotto l’aspetto archeologico, storico-artistico e sociale. Al termine dei lavori si terrà una tavola rotonda in cui gli argomenti dibattuti nel corso della giornata di studi saranno affrontati dal punto di vista antropologico.