I Camuni sono un popolo testardo e questo può essere d’aiuto quando si tratta di credere nella mobilità sostenibile e in un suo miglioramento. Ne abbiamo parlato con Dario Furlanetto, che molti di voi conosceranno in veste di ex Direttore del Parco dell’Adamello e come esperto di reti di mobilità. L’abbiamo intervistato martedì 6 febbraio, al termine del tavolo “Muoversi in Valle Camonica. Quali infrastrutture possono meglio rispondere ai bisogni di mobilità del territorio?” , il primo dei 4 incontri di approfondimento di IMAGO | Valle dei Segni, Un sistema che si mette in moto. Dario Furlanetto era tra i moderatori e ha risposto ai nostri microfoni a titolo personale.

Torniamo proprio alla testardaggine, per la quale spesso siamo conosciuti anche all’esterno della valle. Quando si ha a che fare con un sistema che richiede impegno per migliorarsi, questa caratteristica sembra a maggior ragione diventare una qualità. Secondo Furlanetto, infatti, i Camuni sono disposti a fare un po’ più di fatica per essere più sostenibili quando si spostano.

Le motivazioni possono essere molteplici. Ad esempio, si può fare questa scelta sulla base della necessità. Del resto, spostarsi a piedi o in bicicletta non solo abbatte il nostro impatto ambientale, ma costa anche meno. Quindi chi se lo può permettere – vuoi per età o per vicinanza al posto di lavoro – è più incline a lasciare a casa l’auto. E poi, appunto, c’è il fattore “caratteriale”:

Siamo partiti da questa visione per raccontare solo un passaggio di quanto emerso dall’intervista, che è stata breve ma intensa. Intervista che è partita proprio dai principali temi emersi nel corso dell’incontro di approfondimento. Quando si parla di efficientamento del trasporto pubblico in valle e verso l’esterno ci sono alcuni fattori chiave di cui tenere conto. Furlanetto ci fornisce anche dei dati significativi, utili per contestualizzare meglio i fenomeni.

“Il 70% degli spostamenti principali in Valle Camonica è su mezzi privati. Chi si sposta con mezzi pubblici lo fa per la maggior parte in pullman”. Del resto – precisa Furlanetto– l’Italia è il Paese al mondo con il tasso più alto di automobili pro capite. All’interno di questo sistema, la provincia di Brescia contribuisce ad alzare la media e la Valle Camonica in particolare presenta dati molto alti. Quindi, tendenzialmente, senza macchina non ci muoviamo. Ma qualche dato incoraggiante ci viene da chi sceglie di spostarsi a piedi e in bicicletta. Ad esempio, dall’analisi delle celle emerge come la bicicletta batta il treno 5 a 1.

È certamente importante guardare agli spostamenti all’interno della Valle Camonica, ma anche a quelli verso l’esterno. E qui emerge un altro dato interessante: la valle si configura come “milanocentrica”. Ogni giorno vanno e vengono da Brescia circa 2.000 persone. Ma i pendolari camuni che gravitano su Milano e relativo hinterland sono il doppio.

Parcheggi nei pressi delle stazioni, bicicletta, treno, auto, tratte fuori e dentro la valle… Secondo l’esperto l’intelligenza artificiale non ci può essere d’aiuto in questo senso. Il suo no a riguardo è quantomeno perentorio. Per cambiare e migliorarci partire dai ragazzi è importante e bello, ma non possiamo nemmeno delegare sempre tutto alle scuole. “Serve conoscere le cose, occuparsene e costringere i propri amministratori a fare gli amministratori.”

L’intervista completa verrà trasmessa durante la puntata di VocePRESENTE del 16 febbraio. A seguito della messa in onda, l’audio si potrà riascoltare anche sulla pagina del sito dedicata a questa nuova trasmissione che ci porta nel cuore del presente della Valle Camonica attraverso le voci di chi la vive, giorno dopo giorno.

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