Un 75enne di Capo di Ponte, residente da tempo a Spormaggiore (Trento), è stato arrestato in seguito alla maxi operazione condotta dal Corpo forestale della Provincia di Trento sul presunto traffico illecito di richiami utilizzati per l’attività venatoria.

L’inchiesta, che ha toccato numerose regioni come la Lombardia, il Trentino, il Veneto, il Friuli, le Marche, la Campania e la Toscana, ha coinvolto in tutto 47 indagati, tra cui sette bresciani: secondo l’accusa, venivano raccolte in media mille nidiacee di tordo bottaccio a settimana.

L’avifauna era poi venduta a privati residenti in Lombardia ed a due commercianti bresciani, che a loro volta la smistavano ai singoli acquirenti in provincia di Brescia e Bergamo.

L’indagine ha portato al sequestro di oltre 20mila esemplari, il cui costo poteva variare da 30 euro a 300 euro. 18 delle persone indagate sono finite agli arresti, con l’accusa di ricettazione, furto venatorio, riciclaggio, maltrattamento di animali e detenzione abusiva di armi.

Il 75enne è ritenuto figura di vertice dell’organizzazione, mentre il fratello, un 73enne di Costa Volpino, è indagato per concorso in ricettazione.

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