Elezioni Berzo Inferiore, Ruggero Bontempi si ricandida

Elezioni Berzo Inferiore, Ruggero Bontempi si ricandida

I prossimi 14 e 15 maggio, gli abitanti di Berzo Inferiore chiamati al voto per rinnovare la propria Amministrazione comunale troveranno almeno due liste sulla scheda: ad “Un Passo Diverso”, presentata nelle settimane scorse e che candida Cristina Rebaioli alla carica di prima cittadina, ora si affianca “Insieme per Berzo”, lista uscita vincitrice alle elezioni di cinque anni fa, quando ad essere eletto sindaco fu Ruggero Bontempi, che ha quindi deciso di ricandidarsi a primo cittadino dopo la vittoria nelle ultime elezioni.

L’annuncio ufficiale è avvenuto nei giorni scorsi, con una lettera inviata ai cittadini: “Insieme”, si legge, “abbiamo dovuto affrontare sfide difficilissime, superate sempre tra la gente ed assumendo responsabilità e decisioni sempre condivise e senza alcuna divisione”.

Tra i problemi affrontati in questi cinque anni la lista cita la pandemia, le alluvioni, la crisi idrica e quella energetica, sfide a cui si aggiungono le decisioni che il Comune dovrà prendere in futuro, come “la tutela degli accordi per la gestione della grande centrale idroelettrica, la costruzione delle nuove centrali già progettate, il completamento dei lavori alle scuole, la battaglia per la gestione pubblica dell’acqua e la costruzione della rete dei servizi collegati ai nuovi ambulatori della Casa di Comunità.

L’obiettivo, si legge nella lettera, è concludere “il progetto di crescita che il Covid-19 ha purtroppo rallentato, per rilanciare, migliorare e perfezionare ancora di più il nostro paese”, portando Berzo Inferiore a diventare “uno dei centri più attrattivi della Vallecamonica”.

Crisi idrica, la Comunità Montana apre un tavolo di confronto

Crisi idrica, la Comunità Montana apre un tavolo di confronto

La crisi idrica si fa più pesante ogni giorno che passa senza che piova. A risentirne, come già ribadito in passato, sono sopratutto quei Comuni che si affidano alle sorgenti per l’approvvigionamento idrico. E in Vallecamonica non sono pochi: dopo il caso più eclatante di Darfo Boario Terme (dove Acque Bresciane sta intervenendo con una serie di azioni per sistemare l’acquedotto definito in più occasioni un “colabrodo”), anche altri paesi del territorio camuno stanno iniziando a sentire la mancanza di acqua.

A cominciare da Angolo Terme, dove alcune utenze subiscono i disagi causati dai problemi provenienti da Darfo; il Comune di Angolo, inoltre, in questi giorni è andato in soccorso di quello di Darfo, permettendo alle autobotti di rifornirsi presso la propria rete.

Nei giorni scorsi, a Gianico, il Comune ha dovuto invece pubblicare un avviso raccomandandosi ai cittadini di limitare il consumo di acqua per scopi igienico-sanitari, sottolineando come la portata delle sorgenti si sia ridotta da 25 litri al secondo a 10 litri al secondo; disagi anche a Saviore dell’Adamello.

Sono solo alcuni esempi di una situazione che riguarda ormai tutta la Vallecamonica: per questo, da sabato 25 marzo la Comunità Montana ha aperto un tavolo di confronto comprensoriale sulla gestione dell’emergenza idrica a cui prendono parte i Comuni che gestiscono autonomamente il Servizio Idrico Integrato. Lo scopo è quello di tenere sotto osservazione l’andamento dell’emergenza e valutare le eventuali misure da intraprendere in maniera condivisa.

Azioni che seguono l’approvazione della “Convenzione per la realizzazione di interventi per l’adeguamento dei sistemi e impianti acquedottistici, fognari, di collettamento e di depurazione dei piccoli Comuni afferenti al Bim di Vallecamonica”. A breve, fa sapere Alessandro Bonomelli, presidente della Comunità Montana, sarà convocato un nuovo incontro, a cui prenderanno parte i Comuni aderenti al Tavolo, la Siv ed Acque Bresciane.

Scontro auto-moto a Darfo, ricoverato 20enne

Scontro auto-moto a Darfo, ricoverato 20enne

Un giovane di 20 anni è stato ricoverato in condizioni serie alla Poliambulanza di Brescia dopo che con la sua moto si è scontrato con un’auto nella mattinata di domenica. L’incidente è avvenuto poco dopo le ore 10:00 in via Aria Libera a Darfo Boario Terme, in località Corna.

Sul posto, per soccorrere il 20enne, residente in zona, sono giunte un’ambulanza di Camunia Soccorso ed un’automedica, mentre da Bergamo si è levato in volo l’elisoccorso. Dopo avergli prestato le prime cure, il giovane è stato portato con l’elicottero a Brescia, in codice giallo.

Per gestire la circolazione stradale sono giunti i carabinieri della stazione di Breno, mentre i rilievi di legge sono spettati alla Polizia Stradale di Darfo, a cui ora tocca anche il compito di ricostruire le esatte dinamiche dell’incidente.

42enne perde la vita durante l’Adamello Ski Raid

42enne perde la vita durante l’Adamello Ski Raid

I festeggiamenti per l’ottava edizione dell’Adamello Ski Raid che si è disputata sabato in Alta Vallecamonica sono stati funestati da una tragedia. Omar Ferrero, 42enne di San Secondo di Pinerolo, è morto mentre era in gara insieme al compagno di squadra Ivan Monnet.

L’atleta era in gara da quasi due ore quando -mentre stava affrontando la seconda salita verso il passo Valletta a 2.750 metri di quota- si è accasciato a terra, perdendo i sensi. E’ stato proprio Monnet a cercare di rianimarlo per primo, ma anche l’intervento degli uomini del personale sanitario del Soccorso Alpino presente in quota nulla ha potuto.

Il 42enne è stato trasportato a valle dal servizio di elisoccorso, con il coordinamento dell’autorità giudiziaria di Brescia, ma per lui non c’è stato nulla da fare. Ferrero era tesserato per lo Sci Club Prali Val Germanasca, era un atleta esperto: la sua morte ha lasciato sotto shock sia i suoi compagni di club che gli organizzatori dell’Adamello Ski Raid.

“Queste gare sono per noi sempre occasioni di festa”, ha detto Alessandro Mottinelli, presidente del comitato organizzatore della gara, “chi partecipa è un nostro amico, ma questa volta nessun ha festeggiato. Siamo tutti storditi per quanto accaduto. Siamo davvero senza parole e ci uniamo al dolore della famiglia”. Ferrero lascia una figlia 15enne: in segno di lutto le premiazioni dell’Adamello Ski Raid sono state ridimensionate.

Riapre la strada provinciale 59 che unisce Vallecamonica e Val di Scalve

Riapre la strada provinciale 59 che unisce Vallecamonica e Val di Scalve

La Strada Provinciale 59, che collega la Vallecamonica e la Val di Scalve, venerdì nel tardo pomeriggio è stata riaperta. Quattro giorni dopo la caduta di massi dal versante roccioso che aveva spinto il Comune di Azzone (nel cui territorio si è verificato l’episodio) a chiudere il tratto all’altezza del Dosso -una strada transitata spesso anche da chi, passando per Borno, raggiunge il territorio bergamasco-, si sono conclusi i lavori di messa in sicurezza.

Questo ha permesso anche alle otto persone fatte evacuare dalle loro abitazioni per ragioni di sicurezza di fare rientro nelle loro case. L’intervento è consistito nel taglio di alcune piante, nella posa di barriere per limitare la caduta dei massi più piccoli e nel disgaggio del masso più grande.

I lavori non si fermano qui, ma possono proseguire anche con la strada aperta. Subito dopo lo smottamento l’Ufficio Territoriale Regionale si era messo in moto con la pratica della somma urgenza: ora sono al vaglio alcune ipotesi per decidere come proseguire con l’intervento.

Aviaria, confermata l’epidemia anche sul lago d’Iseo

Aviaria, confermata l’epidemia anche sul lago d’Iseo

I sospetti emersi ad inizio mese, quando alcune carcasse di gabbiani sono state ritrovate ad Iseo, nei pressi di Sassabanek, sono state confermate dagli esiti delle analisi condotte dal dipartimento Veterinario dell’Ats di Brescia: l’epidemia di aviaria è arrivata, dopo il lago di Garda, anche sul lago d’Iseo, dove gabbiani morti a causa del virus H5N1 sono stati rinvenuti anche a Sulzano, Provaglio d’Iseo e Monte Isola.

Scattano così tutte le misure necessarie: gli allevamenti intensivi di pollame nel raggio di tre chilometri dalle aree di ritrovamento dei volatili morti, ovvero da Iseo a Sarnico, sono stati sottoposti a monitoraggio straordinario, con cadenza settimanale; a chi possiede allevamenti di piccole dimensioni, inoltre, l’Ats Brescia consiglia di assumere alcuni accorgimenti, come utilizzare per l’abbeveramento acqua non esposta ad uccelli selvatici o tenere gli animali, dove possibile, al chiuso.

Ai cacciatori si chiede, invece, di cambiare sempre il proprio vestiario e le proprie calzature al termine dell’attività venatoria. Una situazione che preoccupa anche in vista della stagione turistica: per questo si provvederà a posizionare nei pressi di lidi e spiagge cartelli che invitano, nel caso di ritrovamento di carcasse, a non toccarle ed a contattare la Polizia Provinciale.