24 marzo 2024, Artogne. È la fine di un lungo weekend per il Gruppo FAI di Valle Camonica. Il sole si è alternato alle nuvole, alla pioggia e persino a qualche chicco di grandine fuori stagione. I volontari che incontriamo hanno tenuto il banco di fronte al Municipio, la porta d’accesso ad una delle ben 6 postazioni disseminate lungo tutto il paese, zona industriale inclusa. Questo perché anche un borgo che si è meno avvezzi a considerare propriamente turistico presenta delle bellezze che vale la pena scoprire. Ne parliamo con Alessandra Giorgi – Capopgruppo FAI – e Melania Molinari – volontaria responsabile del banco.

Breve estratto dall’intervista audio ad Alessandra Giorgi

Una passeggiata nel borgo, Casa Rota, la Chiesa di Sant’Andrea, il Castellino, il Museo della Stampa Lodovico Pavoni e l’azienda QCINQUE. Le 6 proposte per queste Giornate di Primavera del Gruppo FAI Valle Camonica. Alcuni visitatori le hanno volute vedere tutte, percorrendo così un periplo completo alla scoperta di Artogne. Con la possibilità, appunto, di soddisfare anche la curiosità che sempre si affaccia quando si parla del solitamente chiuso, in quanto privato e quindi un po’ proibito. “Tutte le cose chiuse e proibite hanno il fascino della nuova scoperta. Queste case in particolare hanno anche una storia da raccontare. Quindi lo stupore non è solo quello di entrare e vedere una casa antica, nobiliare, ma scoprire un pezzo di storia sconosciuta, nella quale ritrovare magari anche delle radici.”, continua Giorgi.

Per accompagnare con dovizia di dettagli e aneddoti i visitatori, sono almeno due mesi che i volontari studiano. Fanno anche formazione online: c’è chi lavora, chi è via per l’università; quindi, trovarsi attraverso una call a distanza a volte è il sistema migliore per essere poi tutti sul pezzo di fronte a persone che arrivano anche da fuori provincia, come ci racconta Melania Molinari, volontaria:

Breve estratto dall’intervista audio a Melania Molinari

Melania è volontaria perché ci crede e perché crede che sia una cosa bella. Fotografiamo la spilla sulla sua giacca blu, che oltre a creare un ottimo contrasto ci sembra essere indossata con l’orgoglio di chi c’investe il proprio tempo libero, la propria passione. “Si conoscono posti nuovi, persone nuove. E comunque quest’esperienza arricchisce sia culturalmente che personalmente ogni volontario.” C’è chi al FAI è arrivato da studente, per raccogliere i crediti necessari. E chi ancora, negli anni, continua a seguirne e supportarne le attività. Come può, in base ai propri impegni di vita. Si cresce, insomma, questa è la sensazione, ma la dedizione richiesta è comunque notevole.

E di volontari per questa due giorni FAI ad Artogne ne sono serviti ben 80, la metà dei quali dedicata alle guide, gli altri al banco, che fa da punto di raccolta di richieste e desideri per chi si mette in coda. Ci sembrano stanchi ora questi volontari, ma anche soddisfatti. Ne incontriamo altri, c’è chi si prepara per la cerimonia dei passaporti, l’iniziativa organizzata con i ragazzi delle scuole che hanno raccolto timbri di visita nelle varie postazioni. E, mentre finiamo di ascoltare le impressioni di quest’intenso fine settimana, parte l’ultimo gruppo, alla scoperta del borgo.

Le interviste complete saranno trasmesse durante la puntata di VocePRESENTE in onda alle ore 10:10 di venerdì 29 marzo. In seguito, il podcast dell’episodio si potrà ascoltare anche dalla pagina del programma.

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