A Breno l’arte in…cammino con l’opera “Fons Vitae Fons Laetitiae”

A Breno l’arte in…cammino con l’opera “Fons Vitae Fons Laetitiae”

Si intitola “Fons Vitae Fons Laetitiae” la nuova installazione artistica che si può notare passando da Breno, nella contrada Pilo, all’ingresso del piccolo parcheggio di fronte a Casa Giona vicino alla Chiesa di San Valentino. Si tratta di una realizzazione condivisa che ha visto la collaborazione dell’Associazione Borgo degli Artisti, dell’amministrazione comunale di Breno, del gruppo Fai Valle Camonica, di Antonio Votino e Andrea Grava, ideatori del Cammino di Carlo Magno, del Liceo Golgi di Breno e del fondamentale supporto della Fondazione della Comunità Bresciana.

In particolare un’intera classe dell’Artistico del Golgi è stata invitata a partecipare attivamente al processo creativo che precede la realizzazione di un’installazione dagli artisti Barbara Crimella, Daniela Gambolò, Michele Rota e Paolo Bettoni.

L’opera fa parte del progetto LoCar, dedicato all’arte lungo il Cammino di Carlo Magno, nato nel 2022 con l’obiettivo di valorizzare luoghi dimenticati lungo il celebre percorso che collega la Lombardia al Trentino, che non si limita a interventi puramente artistici, ma innesca collaborazioni e sinergie che coinvolgono sia le comunità locali sia i giovani in formazione, per diffondere la consapevolezza di far parte di un grande patrimonio naturale, attraversato dal turismo lento.

Il luogo prescelto per l’intervento artistico, seppur inizialmente trascurato, si è rivelato di grande suggestione paesaggistica, con una magnifica vista sulle montagne circostanti. L’opera rimanda sia a significati religiosi, legati alla presenza del santuario dedicato al patrono San Valentino, sia a elementi profani, omaggiando le acque vivifiche del luogo e richiamando idealmente la conformazione di una placchetta votiva conservata ora nel Museo Archeologico Nazionale di Cividate Camuno: le forme, i materiali e i colori dell’installazione si ispirano al tema e alle decorazioni di un antico monile in bronzo.

Streghe Filanti in Valsaviore: tra filatura, tessitura e il mito di Penelope

Streghe Filanti in Valsaviore: tra filatura, tessitura e il mito di Penelope

Saviore dell’Adamello, venerdì 26 aprile. Tira vento e improvvisamente la strada si fa più trafficata del solito. Un trattore, un camion per l’edilizia, donne che chiacchierano, perfino un gatto che ci si struscia contro miagolando. Annalisa De Luca, l’ideatrice di “Streghe Filanti” cammina e scoppia a ridere ad ogni nuovo rumore di sottofondo. È come se il contesto, il luogo e le persone, si volessero aggiudicare una piccola fetta della nostra attenzione. E così, interruzione dopo interruzione, tiriamo le fila di questo racconto.

“Streghe Filanti” è un laboratorio in corso in questi giorni: dal 20 al 27 aprile. Un evento di La Casa delle Streghe che ha il patrocinio comunale, ma che fatica a coinvolgere le persone del posto in veste di partecipanti. Siamo alla seconda edizione, la prima si è tenuta nel 2023: frutto di un gruppo di persone che frequentano la casa, che sentono il fascino del luogo e che da tempo lavorano per il recupero delle lane locali.

La storia di come recuperare la lana, che ormai è diventata un costo al posto di una risorsa, è quindi al centro, se non all’inizio, di questa storia. Per cosa la si poteva usare? Farci il feltro, filarla, oppure la maglia? Una premura verso la materia prima che accomuna gli intenti di queste donne con quelli di altre realtà del territorio, come Codadilana. Ed è proprio ad uno degli incontri organizzati da Codadilana che qualche anno fa Annalisa ha scoperto il Gaì, l’antica lingua dei pastori. E ha iniziato a comprendere il forte legame che intercorre tra la Valsaviore e la Liberazione. Un collegamento che lei stessa si sente di approfondire grazie ad altri due elementi del suo progetto: le streghe e la filatura. Matasse solo all’apparenza diverse, da dipanare insieme attorno al 25 aprile.

un estratto dall’intervista audio ad Annalisa De Luca

Mentre noi continuiamo la nostra passeggiata, le altre donne sono all’interno della casa. Mangiano insieme, si prendono una pausa tra le attività di stamattina (passeggiata di riconoscimento delle erbe) e del prosieguo della giornata (il laboratorio di filatura con l’approfondimento sulla vita di Penelope). Ed è proprio il personaggio di Penelope a diventare protagonista della nostra chiacchierata, nonché dell’edizione 2024 di Streghe Filanti.

“La ricerca sul mito ha caratterizzato la vita della Casa delle Streghe fin dall’inizio”, prosegue Annalisa. Una ricerca continua di quegli elementi, soprattutto archetipici, che hanno dato forma e che continuano a dare forma al nostro immaginario. Una consapevolezza che parte quindi dallo studio della narrazione così come si è consolidata attraverso i millenni, provando poi a mutarne il corso. Ed ecco che al mito è concesso di variare, partendo proprio dall’esperienza personale, dalla vita stessa delle partecipanti al laboratorio.

Penelope, la tessitrice. Ma, anche e forse soprattutto, l’archetipo della donna che aspetta. Una donna la cui storia viene sempre raccontata da qualcun altro e comunque in funzione del suo ruolo di sposa. Il laboratorio “Streghe Filanti” desiderava provare a fare parlare lei, in quanto voce a sé stante. Alla ricerca sulla storia della vita di Penelope hanno partecipato ben 5 donne, lavorando a monte; intessendo il racconto che si stanno godendo le partecipanti al laboratorio in presenza. Durante questi 8 giorni, le donne sono andate e venute. Anche nel corso del nostro dialogo ce n’è una che arriva mentre un’altra si allontana per qualche ora.

un estratto dall’intervista audio ad Annalisa De Luca

Non solo storie da riscrivere in prima persona e con l’energia del gruppo, ma anche mani che si mettono alla prova con gli antichi gesti della filatura e della tessitura, che qui è vissuta come forma di meditazione. Di guarigione perfino. Uno strumento – per qualcuna fonte di reddito – importante soprattutto per mantenere viva la memoria di quante sono venute prima di noi. Per farne testimonianza e intesserne un nuovo ed eterno racconto attraverso i miti, gli archetipi e una materia prima da valorizzare.

Per scoprire l’intervista audio ad Annalisa De Luca, v’invitiamo ad ascoltare la puntata di VocePRESENTE in onda venerdì 3 maggio, alle ore 10:10. Approfondiremo insieme la figura di Penelope e molti altri aspetti legati a Streghe Filanti e alla Casa delle Streghe. Il podcast verrà poi caricato anche sulla pagina della trasmissione.

Maggio di appuntamenti per il Circolo Culturale Ghislandi

Maggio di appuntamenti per il Circolo Culturale Ghislandi

Assemblea sociale nei giorni scorsi per il Circolo Culturale Ghislandi, che ha presentato le iniziative che ha in programma per la seconda parte del 2024.

Il prossimo incontro sarà il 7 maggio alle 17.30 al Palazzo della Cultura di Breno: lo storico Mimmo Franzinelli, in occasione del centenario dell’uccisione di Giacomo Matteotti, presenterà in dialogo con Pierluigi Milani il suo libro “Matteotti e Mussolini. Vite parallele. Dal socialismo al delitto politico”. Accompagnamento musicale a cura di Luciano Mirto e Rosita Caglioni. Un evento realizzato in collaborazione con CGIL Vallecamonica Sebino e ANPI Vallecamonica.

L’11 maggio si terrà un pomeriggio dal titolo “Voci che raccontano l’arte”, in collaborazione con l’AUSER Insieme camuna Università della Liberaetà. Dalle 16:30 nella chiesa di San Lorenzo a Berzo Inferiore il coro Ars Ludica di Pisogne e l’architetto Pietro Castelnovi illustreranno gli affreschi e l’enigmatica biografia di Giovan Pietro da Cemmo e la storia della chiesa.

Tra i tanti lavori del Circolo spicca poi “Valcamonica preindustriale: cibo ed energia. Strategie di insegnamento/apprendimento e fonti documentarie per la ricerca e lo studio”, risultato di un’attività di ricerca tra alcuni studiosi coinvolti in dialogo con gli insegnanti. Realizzato grazie al progetto My Future di Fondazione Cariplo, vede tra gli autori Mario Martini, Alberto Bianchi e Giancarlo Maculotti. Il focus è sull’età preindustriale, età intermedia tra l’antichità e l’avvio dell’industrializzazione. Il testo si può richiedere via mail a circologhislandi@gmail.com.

Valsaviore, domenica si marcia per la pace

Valsaviore, domenica si marcia per la pace

Tutti insieme per dire no a tutte le guerre: un grido ancora più forte in questi tempi difficili, la cui potenza è rinvigorita dalle celebrazioni in corso in questi giorni per la Festa della Liberazione. Così, domenica 28 aprile, in Valsaviore torna la Marcia per la pace, giunta alla terza edizione e che coinvolgerà i territori di Demo, Andrista e Cevo.

L’evento, organizzato dall’Unione dei Comuni della Valsaviore, dal Museo della Resistenza, dalle parrocchie e dall’associazione Nagasaki Brescia-Kaki Tree for Europe, è aperto a tutti coloro che vogliano marciare uniti dal sentimento per la pace e dall’opposizione verso tutte le guerre: il ritrovo è previsto alle ore 13:30 dalla chiesa parrocchiale di Demo, da cui si partirà seguendo il percorso della Via Crucis con l’associazione El Teler.

Alle 14:30 la tappa al giardino del Kaki Tree di Andrista, dove si terrà l’intervento di Francesco Foletti, presidente di Kaki Tree for Europe. Alle ore 16:00 l’arrivo al Parco Chronos di Cevo, con le riflessioni di don Battista Dassa e di Elsa Belotti, presidentessa dell’Associazione Family Hope.

La conclusione della marcia è invece fissata alla Croce del Papa: qui si terranno gli interventi di Barbara Savardi, presidentessa dell’Associazione Tavolo della Pace della Franciacorta; di Giulia Bonomelli, assessora di Castegnato con delega ai temi della pace e di don Angelo Marchetti, guida spirituale delle parrocchie della Valsaviore. Per tutte le informazioni si può chiamare il 331 29 72 776 (Katia).

A Marone la mostra diffusa dedicata ad Antonio Lorenzo Predali

A Marone la mostra diffusa dedicata ad Antonio Lorenzo Predali

Ha inaugurato il 13 aprile scorso e sarà visitabile fino al 30 settembre prossimo “Percorsi-La fotografia sul lago”, mostra diffusa lungo le vie di Marone ed interamente dedicata ad Antonio Lorenzo Predali, fotografo nativo del Comune lacustre ed attivo nei primi anni del Novecento.

L’iniziativa rientra all’interno del Brescia Photo Festival 2024, voluta dal Comune di Marone, in collaborazione con la Proloco ed il Ma.Co.f-Centro della fotografia italiana. Essendo il tema di quest’anno del festival i “testimoni”, la scelta di allestire una mostra diffusa con gli scatti di Predali è più che azzeccata: il fotografo maronese vanta un archivio di circa 15mila immagini, la gran parte realizzate sul lago d’Iseo, che gli eredi hanno donato al Comune stesso.

Per Marone l’attività di Predali è sempre stata motivo di orgoglio, soprattutto in un’epoca in cui gli studi fotografici non erano così diffusi, il che dava al lavoro svolto da Predali un maggiore valore documentale e storico, fino a diventare patrimonio di tutta la comunità e motivo di studi per gli appassionati di fotografia. Predali è stato vero “testimone” del suo tempo e dell’evoluzione della società, ritraendola sotto vari aspetti: dal lavoro, al tempo libero, fino alle cerimonie ed al rapporto con l’urbanistica in cambiamento.

La mostra diffusa vuole essere solo il primo passo di un progetto più ampio a cui sta lavorando il Comune di Marone, ovvero la realizzazione dell’Archivio Storico Fotografico Predali, un museo dedicato alla fotografia che troverà spazio nell’ex opificio Cittadini:”sarà”, dicono dal Comune, “un contenitore di cultura che intende proporre ai residenti ed ai turisti la grande fotografia, con mostre di affermati autori e ricerche tematiche da sviluppare sul territorio”.

25 aprile, Esine e Museo della Resistenza propongono due iniziative per ricordare

25 aprile, Esine e Museo della Resistenza propongono due iniziative per ricordare

Le celebrazioni del 25 aprile e della Festa della Liberazione non passano solo per le cerimonie ufficiali ed istituzionali. Per ricordare il valore della Resistenza e soprattutto gli sforzi e sacrifici fatti da coloro che hanno permesso alle generazioni successive di vivere in un contesto democratico e di pace, sono state organizzate delle iniziative aperte a tutti, occasioni di incontro, confronto e ricordo. Ve ne segnaliamo due, tra questo venerdì e sabato.

La prima iniziativa ci porta a Esine, che sarà teatro domenica della celebrazione comprensoriale dei Comuni della media Vallecamonica: prima, però, per la precisione venerdì, il Cinema Oratorio ospiterà dalle ore 20:30 “La guerra del Grigna” un incontro organizzato da Andrea Cominini e in collaborazione con le sezioni camune dell’Anpi, dell’Anei, le Fiamme Verdi di Brescia e la Pro Loco.

Durante la serata saranno illiustrati e raccontati aneddoti, storie e ricordi sulla Resistenza ad Esine tramite immagini e video inediti dei protagonisti della lotta partigiana in Valgrigna, come Salvina e Giuseppina Gelfi, Martino Gelsomini, Vincenza Nodari, Vittorio Ragazzi e Giovanni Bassi.

Il secondo appuntamento, invece, è per sabato sera all’Auditorium del Museo della Resistenza di Valsaviore a Cevo: qui, alle 20:30, sarà presentato il libro “Severino-Viaggio nello spazio, nel tempo e nella memoria di un internato militare camuno”, di Marilena Pedrotti e dedicato a Severino Pedrotti, ex internato militare edolese, di cui si racconta il commovente ritorno, dopo anni, nei luoghi della sua prigionia.

L’evento, organizzato dal Museo stesso con l’Anei di Vallecamonica ed il Comune alla presenza dell’autrice, prevede anche la proiezione di “Tutti i nostri no”, docu-film prodotto dall’Anei, e l’inaugurazione della mostra “Lagher SS”, dell’Associazione Nazionale Ex Deportati nei lager nazisti.