È almeno dal 2017 che si parla della messa in sicurezza del cavalcavia della provinciale 345 delle Tre Valli all’altezza di Cividate Camuno, che, in seguito alla caduta di calcinacci sulla ciclabile sottostante, aveva fatto rilevare degrado e ossidazioni del manufatto.

La Provincia di Brescia, competente per il tratto nei pressi dello svincolo della superstrada e della rotonda che conduce alla zona industriale, aveva sviluppato un progetto di risanamento urgente. L’intervento, da 1,4 milioni totali, sarebbe dovuto iniziare nella primavera del 2020. Ma sono trascorsi ormai due anni e nessuno ci ha messo mano.

Il progetto tutt’ora prevede la riduzione della carreggiata da 10 a 8,50 metri, il rifacimento dei cordoli con l’installazione di barriere, il rinforzo dei setti laterali e delle selle, un nuovo sistema di raccolta e smaltimento delle acque piovane e una serie di ripristini con materiali ad alte prestazioni.

In poco più di un anno i lavori necessari potrebbero terminare: richiederebbero, era stato detto, 52 settimane di svolgimento, 42 delle quali con il senso unico alternato regolato da semaforo e le ultime 10 di chiusura totale, un prezzo da pagare per vedere risolto un problema viabilistico che riguarda tutta la Vallecamonica.

Nell’attesa che il Broletto apra il cantiere, infatti, è sempre in vigore l’ordinanza che vieta il transito sul cavalcavia ai mezzi con carico superiore alle 100 tonnellate diretti nella zona industriale di Cividate Camuno, che vengono perciò dirottati lungo la viabilità interna a Piancogno, penalizzando la vivibilità dell’abitato e le forge stesse.

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