E’ passata una settimana da quell’ordinanza firmata da Anna Frizzante, commissario prefettizio del Comune di Berzo Demo, con cui si obbliga la curatela fallimentare dell’ex Selca di Forno Allione a presentare un piano per lo smaltimento dei rifiuti al suo interno e procedere alle operazioni entro trenta giorni.

Nulla è cambiato da allora, se non che ci sarebbe la possibilità di una notevole riduzione dei costi di smaltimento. Sembrerebbe, infatti, che l’attuale avvelenamento dei sito sia imputabile ai soli floruri, che potrebbero essere recuperati molto più facilmente e riutilizzati a livello industriale.

Questo succede perché con il passare del tempo i volatili cianuri dovrebbero essere del tutto svaniti. Se questa ipotesi dovesse trovare conferma, i costi di smaltimento potrebbero notevolmente ridursi da venti milioni di euro previsti a cinque milioni. Una cifra che resterebbe comunque in carico alla curatela ed alla proprietà del sito.

Il commissario prefettizio, a questo proposito, ha anche specificato che se entro un mese non si procederà con i lavori, questi saranno fatti d’ufficio, con la successiva richiesta forzata dai costi anticipati. La cifra dovrebbe eventualmente essere messa a disposizione dalla Comunità Montana, dalla Provincia di Brescia e dalla Regione Lombardia, che hanno garantito di avere fondi sufficienti per dare il via alle opere di bonifica.

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