Al Passo Gavia, a 2600 metri di quota, sono stati avviati i lavori per captare l’acqua del Lago Bianco, che verrà impiegata durante la stagione invernale per alimentare gli impianti di innevamento delle piste da fondo della Valfurva.

L’opera all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio è stata autorizzata dal Comune di Valfurva nel 2019 e una volta completata assumerebbe un ruolo decisivo per il regolare svolgimento di alcune gare olimpiche che, nel febbraio del 2026, verranno ospitate nella località turistica in provincia di Sondrio.

Una decisone che sta facendo discutere per il suo impatto ambientale, considerato che il laghetto si trova all’interno del territorio del Parco Nazionale dello Stelvio, ente di tutela dell’ambiente naturale. Che sul caso non starebbe intervenendo, nonostante i numerosi appelli arrivati sia da Sondrio che dalla Vallecamonica, che condivide la bellezza di quei luoghi con la Valtellina.

Sono molteplici le discussioni sul tema che trovano spazio sui social, specialmente sui profili di ambientalisti, botanici, amanti della montagna e conoscitori della peculiarità del luogo. Dalla Vallecamonica, su tutti arriva l’intervento del botanico Enzo Bona, che sottolinea quanto sia grave alterare gli habitat tra i più fragili delle Alpi, dove vivono rare specie vegetali e dove si trova una piccola porzione di tundra artica, dall’ultima glaciazione, l’ultima rimasta in Italia. Si tratta quindi di una zona ad alto valore naturalistico, particolarmente vulnerabile, tutelato da leggi e regolamenti italiani ed europei.

E’ nato anche un gruppo Facebook “Salviamo il lago Bianco”, che si pone l’obiettivo di raccogliere ogni tipo di documentazione utile a parlare di ciò che sta accadendo. Tra gli amministratori del gruppo anche il fotografo camuno Simone Foglia, che del Lago Bianco ha realizzato splendidi scatti in ogni stagione e che ora è attivo sui social per dire no all’opera.

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