Protezione Civile e Aib, è tempo di esercitarsi: simulazione di incendio boschivo a Ono San Pietro

Protezione Civile e Aib, è tempo di esercitarsi: simulazione di incendio boschivo a Ono San Pietro

Domenica 27 settembre si terrà, in Comune di Ono San Pietro, l’esercitazione comprensoriale Aib Antincendio boschivo della Comunità montana. La località prescelta “Bait del Mela”, vedrà come ogni anno un grande dispiegamento di forze e numerosi volontari coinvolti: quasi tutti i gruppi e le associazioni di Protezione civile e Antincendio boschivo della Vallecamonica – almeno 150 volontari partecipanti – ai quali vanno aggiunti gli altri soggetti del territorio che, a vario titolo, potrebbero essere chiamati in causa, ciascuno per la propria competenza, nelle operazioni di spegnimento di un incendio boschivo, tra cui vigili del fuoco e carabinieri forestali.

“Un modo efficace di testare sul campo sia la preparazione degli uomini sia le attrezzature, oltre al coordinamento che il Gicom svolge sui vari gruppi” ha commentato l’assessore Massimo Maugeri presentando l’esercitazione.
Obiettivo: verificare l’efficienza del sistema Aib di Vallecamonica, simulando una situazione realistica di intervento in caso di un incendio di vaste proporzioni.

L’esercitazione riprodurrà proprio una situazione reale di spegnimento di un rogo, con tutte le fasi previste a partire dall’allertamento via radio di ciascun gruppo da parte della sala operativa del Gicom in Comunità montana. Tra le 7:00 e le 9:00 di domenica mattina ogni nucleo riceverà la chiamata alla propria sede da Breno e dovrà partire per recarsi nella zona d’intervento, a Ono San Pietro.

Oltre allo spegnimento di un incendio boschivo su più fronti, con coordinamento di squadre diverse intervenute su uno scenario complesso, ci saranno altre casistiche da affrontare: definire la catena di comando e controllo, con particolare attenzione ai ruoli e alle funzioni assegnati ai gruppi d’intervento, e quindi effettuare delle prove di radiocomunicazioni fra dos, capi squadra e gruppi in fase di intervento coordinato di spegnimento, nonchè testare l’uso delle attrezzature Aib per interventi di spegnimento attivo (quali motopompe, moduli, vasche mobili e cafs) e le potenzialità e i limiti dei mezzi a disposizione dei gruppi. Infine, si prevede la “scenografica” realizzazione di colonne d’acqua, finalizzate alla lotta attiva su un ipotetico fronte di fiamma sul versante boscato e pascolivo.

Ono e Cerveno avranno i fondi, confermato lo stato di emergenza

Ono e Cerveno avranno i fondi, confermato lo stato di emergenza

E’ necessario fare una rettifica in merito a quanto affermato nel precedente articolo riguardante il mancato riconoscimento dello stato di emergenza da parte del Governo alla Regione Lombardia.

I due paesi camuni, Ono San Pietro e Cerveno, interessati dall’esondazione del torrente Blé ad agosto, al contrario di quanto scritto, rientrano tra quelli che avranno diritto a un risarcimento economico.

Come riportato, appena due settimane fa i sindaci Broggi e Romano avevano ricevuto la comunicazione che il Consiglio dei ministri aveva approvato lo stato di emergenza in riferimento all’esondazione del torrente Blé.

In data 6 novembre il Cdm ha deliberato la dichiarazione in conseguenza degli eventi metereologici eccezionali e i due Comuni della media Valle, colpiti il 6 agosto dall’alluvione che ha provocato anche il crollo di un ponte, erano fortunatamente stati inseriti nella delibera precedente, approvando di fatto l’estensione degli effetti dello stato di emergenza definiti dall’Ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile emessa il 25 luglio 2019.

Per quanto riguarda la nostra provincia invece i disastri accaduti nei giorni successivi nella Bassa bresciana, ma anche tanti altri danni provocati dal maltempo in altre province lombarde, non sono stati riconosciuti come stato di emergenza e non verranno risarciti da Roma.

I due enti camuni, pur avendo avuto conferma, dopo le comunicazioni di ieri e le reazioni preoccupate degli amministratori, di avere diritto ai fondi, al momento ancora non conoscono l’entità della somma che riceveranno, pur sapendo che sarà di gran lunga inferiore a quella necessaria per ripristinare l’alveo del torrente e mettere in sicurezza la zona, tutt’ora inaccessibile.

Negato lo Stato di emergenza alla Lombardia, a bocca asciutta anche Ono e Cerveno

Negato lo Stato di emergenza alla Lombardia, a bocca asciutta anche Ono e Cerveno

Un territorio martoriato, ma non abbastanza. Giovedì sera è arrivata da Roma la notizia che non saranno risarciti dallo Stato i 125 milioni di danni provocati dall’eccezionale ondata di maltempo registrata tra la fine di luglio e la metà di agosto nel Bresciano.

Infatti il Governo non ha accolto la richiesta di Stato di emergenza, inoltrata dalla Regione Lombardia il 22 agosto. Secondo il Dipartimento centrale della Protezione civile “gli eventi non sono tali da giustificare l’adozione di misure che trascendono le capacità operative e finanziarie degli enti competenti in via ordinaria”.

Il capo dipartimento Angelo Borrelli, in particolare, scrive: “Gli eventi, localizzati nel tempo e nello spazio, non hanno richiesto l’adozione di misure di assistenza alla popolazione e di interventi urgenti non fronteggiabili a livello locale, benchè abbiano generato comunque danni al patrimonio pubblico e privato, nonchè alle attività economiche e produttive”.

Tornando alla provincia di Brescia, ricordiamo che era stata la più colpita dal maltempo, con un record di 84 danni segnalati per un totale di quasi 125 milioni di euro (sui 207 di tutta la Lombardia), oltre ai 45 milioni relativi alle sole attività agricole bresciane.

Le perdite maggiori avevano colpito i privati (oltre 35 milioni), seguiti dai danni alle attività industriali (29 milioni) e a quelle artigianali (21,8), alle infrastrutture pubbliche (13,3), alle attività commerciali (11,4) e al territorio (quasi 11 milioni). Necessari infine 3 milioni di euro per gli interventi di prima emergenza.

Per quanto riguarda la Vallecamonica, sarebbero rientrati nei risarcimenti statali i Comuni di Ono San Pietro e Cerveno, che appena due settimane fa avevano ricevuto la comunicazione che il Consiglio dei ministri aveva approvato lo stato di emergenza in riferimento all’esondazione del torrente Blé del 6 agosto scorso.

Ono e Cerveno: il Consiglio dei Ministri approva lo stato di emergenza

Ono e Cerveno: il Consiglio dei Ministri approva lo stato di emergenza

E’ arrivata la tanto attesa dichiarazione dello “stato di emergenza” per i danni del maltempo dello scorso agosto ai piedi della Concarena.

La notizia è arrivata nelle scorse ore ai Comuni di Ono San Pietro e di Cerveno: il Consiglio dei Ministri ha deliberato la dichiarazione in conseguenza degli eventi metereologici eccezionali accaduti tra il 31 luglio e il 12 agosto, in particolare con l’esondazione del torrente Blé del 6 agosto, che ha provocato anche il crollo di un ponte.

Dopo i sopralluoghi e le prime opere, avviate con il pronto intervento istituito da Regione Lombardia, era subito stata avanzata al Governo la richiesta stato di emergenza per i Comuni colpiti da eventi alluvionali. Richiesta che finalmente è stata approvata a Roma in data 6 novembre.

In seguito a tale dichiarazione i due paesi camuni potranno programmare ulteriori interventi di messa in sicurezza del territorio.

La Regione sblocca 170mila euro per i lavori di somma urgenza a Ono San Pietro, Cerveno e Losine

La Regione sblocca 170mila euro per i lavori di somma urgenza a Ono San Pietro, Cerveno e Losine

Regione Lombardia, per far fronte alle emergenze verificatesi nei giorni scorsi a causa di un fronte di maltempo eccezionale in Vallecamonica, ha autorizzato i Comuni coinvolti (Ono San Pietro, Cerveno e Losine) ad utilizzare le risorse già stanziate contro il dissesto idrogeologico, per svolgere lavori in somma urgenza. “Come promesso, ci siamo attivati immediatamente per permettere gli interventi più urgenti, in modo da riportare il più presto possibile alla normalità le zone colpite dal maltempo” ha spiegato l’assessore regionale al Territorio e Protezione civile, Pietro Foroni

In totale 170.800 euro così suddivisi: 92.240 euro per intervento su svaso alveo fiume Oglio e torrente Blé nei Comuni di Ono San Pietro e Cerveno; 46.360 euro per la messa in sicurezza dei torrenti Poia, Val di Les, Valle dell’Inferno e Gibezza con svasamento delle briglie poste a monte della strada intercomunale Cerveno-Losine-Lozio e dell’abitato di Losine; 32.200 euro per la messa in sicurezza del torrente Poia con svasamento briglie posta a monte dell’abitato di Losine.

Forti piogge, la piena del Blé provoca uno smottamento tra Cerveno e Ono San Pietro

Forti piogge, la piena del Blé provoca uno smottamento tra Cerveno e Ono San Pietro

(foto Giornale di Brescia)

Nella serata di ieri l’ennesimo violento temporale estivo ha fatto registrare danni tra Cerveno e Ono San Pietro. A scaricare con violenza incontenibile è stato il Blé, torrente che dalla sommità della Concarena scende a valle, sino all’Oglio, attraversando nella parte alta il comune di Ono e in quella bassa Cerveno.

Attorno alle 20:30 l’accumulo di detriti, rocce e fango si è staccato con un boato dall’alveo del torrente. Le tre direttrici che oltrepassano il Blé, la strada intercomunale bassa e la ciclabile media e alta sono state invase dal materiale franato.

Ad avere la peggio è stato il ponte, di circa dodici metri di lunghezza, che attraversa il torrente nella parte inferiore, travolto e distrutto dal materiale. I detriti sono arrivati sino al fiume Oglio, ostruendolo in parte e distribuendosi sulla sponda laterale.

Il pericolo che si potesse creare una diga ha messo in allarme anche la Prefettura e la Regione, che si sono mobilitate. Sul posto sono intervenuti i sindaci di Ono Elena Broggi e Cerveno Marzia Romano, che hanno subito raccomandato ai cittadini di non avvicinarsi al torrente Blé né dalla pista ciclabile né dalla strada intercomunale.

Gli accessi alle tre strade che attraversano il Blé sono stati chiusi ed è stata emessa ordinanza che vieta l’accesso ai collegamenti finché non sarà verificata la stabilità del versante.

Intervenuti anche i Vigili del fuoco di Darfo e i carabinieri della Compagnia di Breno. Lo scenario illuminato dalle fotoelettriche dei Vigili del fuoco, ha inizialmente fatto temere il peggio. Dopo una ricognizione sotto la pioggia battente, è stato appurato che nessuna persona era rimasta coinvolta, così come, dalle prime stime, non avrebbero subito danni le case sfiorate dalla frana. Stamattina è fissata una ricognizione per censire alla luce del giorno i danni.