Ivan Moreschi e Christopher Martin hanno completato la loro impresa. Nelle scorse ore infatti, come previsto dalla tabella di marcia, dopo due settimane in sella per Cycling for peace, sono entrati in territorio ucraino. Non senza qualche prevedibile difficoltà burocratica, come hanno spiegato loro stessi con un messaggio, ma felici e soddisfatti per essere riusciti a compiere oltre 1.300 chilometri, da Breno fino ai luoghi del conflitto.

“Pensavamo di varcare la frontiera di Užhorod, invece ci hanno fatto andare a nord ad Ubl’a. Gli ufficiali in dogana sono stati molto cordiali e disponibili con noi. È stato un mix di emozioni difficili da raccontare” confessano i due professori del Golgi di Breno, partiti il 18 luglio scorso per affrontare la sfida con l’obiettivo di sensibilizzare i camuni e non solo nei confronti della raccolta fondi per l’acquisto di un’ambulanza pediatrica per un ospedale di Kiev da parte dell’associazione DomaniZavtra.

Proprio due rappresentanti di DomaniZavtra, Tiziano Rota del consiglio direttivo, e Giampaolo Previtali, e due membri del Rugby Vallecamonica, Stefano Ghirardelli e Roberto Furlani, che hanno messo il mezzo e le spese (Moreschi è il preparatore atletico del gruppo), sono saliti fino al confine per riportarli a casa.

Quindici tappe, non senza difficoltà, ma sempre con il sorriso stampato in viso, fissi sull’obiettivo che era non solo di raggiungere il confine ma far condividere le finalità dell’impegno dei volontari attraverso il progetto Cycling for peace.
“Il viaggio è appena iniziato, abbiamo in programma delle serate di presentazione, degli eventi, un video della pedalata” svelano i due protagonisti.

La possibilità di donare continua, sia sulla piattaforma www.produzionidalbasso.com/project/cycling-for-peace sia all’Iban IT03N030690 9606100000128584

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