Dal 1° febbraio, il Green pass base, ovvero quello che si può ottenere anche con un tampone negativo – oltre che con la vaccinazione a partire dal 15° giorno dalla prima dose, o nei sei mesi successivi la guarigione dal Covid – servirà quasi ovunque.

Il Dpcm varato dal governo ha chiarito quali sono le attività commerciali e i servizi dove si potrà continuare ad accedere liberamente: negozi di alimentari, mercati all’aperto, negozi di prodotti surgelati, di alimenti per animali. A chi va nei centri commerciali si ricorda che l’accesso alla galleria è libero, ma per entrare in alcuni specifici negozi servirà il Green pass.

Il decreto ribadisce che è sempre consentito l’accesso alle strutture sanitarie e sociosanitarie per ogni finalità di prevenzione, diagnosi e cura. Analogamente, sono esonerati dal controllo della certificazione verde anche le farmacie, le parafarmacie, le sanitarie e i negozi di ottica.

Non serve il Green pass per andare a fare benzina, a comprare il pellet o la legna per la stufa. Ma serve (e questo già dal 20 gennaio) per accedere ai servizi alla persona, ovvero parrucchieri e barbieri, centri estetici, studi di tatuatori e piercer.

Inoltre per entrare nei negozi di abbigliamento, di giocattoli o di libri sarà necessario avere il Green pass. Il Green pass sarà richiesto anche nelle tabaccherie e nelle edicole al chiuso.

Obbligatorio per accedere a banche, uffici pubblici, uffici postali, attività finanziarie. Nessuna deroga è stata prevista, ma i sindacati dei pensionati la stanno chiedendo per il ritiro della pensione. Cisl e Cgil, puntano il dito contro la mancata considerazione delle difficoltà oggettive dei più anziani nell’utilizzo dei device digitali per scaricare il certificato verde, oltre che sul fatto che la pensione è un diritto essenziale.

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