La chiusura della Sp345 “delle Tre Valli” non sta recando danno solo ai rifugisti o a chi vorrebbe percorrere la strada in bici o in moto durante i mesi estivi.

A risentire, con gravi danni sulla loro economia, sono anche gli allevatori della zona. Anche le loro malghe, così come i rifugi, sono isolate, nonostante poco dopo la notizia dello slittamento della riapertura della strada sia stata data loro la possibilità di trasportare il bestiame in quota ed i loro prodotti caseari a valle.

Proprio la vendita di questi rischia di subire, però, un calo, con un grave danno per gli allevatori. In loro soccorso è arrivata l’associazione per il formaggio Brè, con un’azione lodevole che vuole dare una spinta all’economia casearia: l’associazione ha infatti raddoppiato il numero di forme di formaggio commissionate agli alpeggiatori.

Un modo questo, per dare loro non solo un introito certo, ma anche un po’ più di speranza. Il Brè, d’altra parte, trova le sue caratteristiche peculiari proprio dalla produzione esclusivamente in quota (a 1.700-2.000 metri di quota), senza l’utilizzo di mangime e con la salatura a mano.

“Vista la situazione drammatica abbiamo deciso di fare anche noi la nostra parte”, ha commentato Francesco Moscardi, presidente dell’associazione, ‘un piccolo gesto, che purtroppo non riuscirà a cambiare le sorti della stagione e i problemi delle aziende agricole, ma che vuole dimostrare vicinanza a chi, con grande cura e passione, ci fornisce da anni un prodotto eccellente, continuando a mantenere vive le tradizioni e il nostro territorio montano”.

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