Breno, 13 aprile 2024. È pomeriggio inoltrato al Parco Archeologico del Santuario di Minerva. Sul prato – verdissimo da una primavera che sa di estate – si sta svolgendo una singolare processione. I rappresentanti di varie fedi e confessioni – cattolica, ortodossa, protestante, islamica – si susseguono con solennità e letizia. Nelle mani portano un recipiente colmo d’acqua attinta dallo stesso bacile. Camminano accompagnati dalle note di un violoncello. Arrivano ad una pianta da poco interrata, versano l’acqua alla base: è un ulivo.

Per comprendere appieno questo gesto altamente simbolico, che rappresenta la degna conclusione dell’evento INTORNO A MINERVA PER LA PACE dobbiamo calarci nel contesto archeologico. Il contesto di un luogo inteso come sacro da circa 1.500 anni, dove i Romani scelsero di edificare abbracciando quanto era già presente. E così, per un secolo, i due culti poterono coesistere. Ce lo racconta Serena Solano, della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia:

Breve estratto dall’intervista a Serena Solano.

Un luogo non a caso scelto oggi per diventare un punto di ancoraggio, un punto di ricordo. Soprattutto in quest’epoca in cui – come sottolinea Carlo Cominelli (K-Pax) – “soffriamo di questa grave malattia sociale che si chiama guerra”. Ed è quindi alla pace che questo evento – che coincide con la riapertura primaverile – è dedicato. Inizia con la scopertura dell’altare protostorico, che a novembre del 2023 era stato coperto dalla Croce Rossa Italiana; prosegue con i pensieri e le preghiere dei rappresentanti di ogni fede e confessione presenti oggi; si conclude con la processione verso l’ulivo. Il tutto, accompagnato dal violoncello di Daniela Savoldi.

Il momento dello scoprimento dell’altare protostorico.

L’evento è stato organizzato nell’ambito del progetto “Intorno a Minerva. Il contatto culturale fra mondo antico e contemporaneità” sviluppato dal 2021 dalla Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia e dalla Cooperativa Sociale k-pax di Breno, ente gestore del sistema di accoglienza nazionale per rifugiati politici (Sai del Comune di Breno), con la collaborazione dei Comuni di Breno, Cividate Camuno e Malegno e della Comunità Montana di Valle Camonica.

Dalla scelta della pianta – associata a Minerva e alla pace – alla scopertura dell’antico altare, passando per le riflessioni degli esponenti religiosi. Tutto intende lanciare messaggi di speranza. Prendendo spunto dalle lezioni di convivenza – nel rispetto delle reciproche peculiarità – che ci arrivano studiando il nostro passato. Si alternano allora versetti del Corano, il Discorso della montagna, i ricordi di chi ha vissuto la guerra nei Balcani, preghiere composte dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina. Riflessioni, punti di vista e, soprattutto, ricordi ed esperienze che raccontano tanti modi diversi di assaporare la fede. O, semplicemente, di vivere nel rispetto reciproco.

Nel corso della puntata di VocePRESENTE, in onda venerdì 19 aprile alle ore 10:10 avremo il piacere di farvi ascoltare l’intervista integrale a Serena Solano e alcuni estratti di discorsi e interviste a più rappresentanti delle fedi presenti all’evento. Dopo la messa in onda, il podcast della puntata si potrà poi riascoltare sulla pagina della trasmissione.

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