L’ Università degli Studi di Milano e i tecnici di Rete Semi Rurali hanno presentato il 30 novembre presso l’UNIMONT di Edolo, polo dell’università Statale di Milano, i risultati delle ricerche e attività iniziate nel 2021 e svolte in merito al valore delle cultivar locali tradizionali e agli aspetti morfologici, agronomici, genetici e nutrizionali delle 16 landraces di fagiolo nelle aree montane della Lombardia. Si è tenuto quindi il seminario conclusivo del Progetto Fagio.Lo., finanziato nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 di Regione Lombardia.

Dopo i saluti istituzionali di Anna Giorgi (Università degli Studi di Milano, polo UNIMONT) e di Marco Boriani (Regione Lombardia), Luca Giupponi (Università degli Studi di Milano, polo UNIMONT) ha presentato azioni e risultati del progetto.

Nell’ultimo decennio si è registrato da parte dei consumatori residenti nel nord Italia un maggior interesse per i fagioli e, in particolare, per le relative varietà locali. Il potenziale nutrizionale delle cultivar locali di fagiolo meritano di essere studiate e diffuse, in quanto rappresentano risorse genetiche uniche, in grado non solo di crescere in aree particolari, ma anche di fornire un ottimo apporto nutrizionale. Tutto ciò è indispensabile per la salvaguardia dell’agrobiodiversità lombarda, poiché oggi la maggior parte delle cultivar tradizionali locali di fagiolo sono coltivate da pochi agricoltori, presentando così un alto rischio di estinzione e/o erosione genetica.

In seguito sono anche intervenuti Rachele Stentella (Rete Semi Rurali), che ha parlato in merito al tema del passaggio dalla conservazione alla gestione dinamica dell’agrobiodiversità, Roberto Pilu e Martina Ghidoli (Università degli Studi di Milano, DiSAA) che hanno invece relazionato in merito alla caratterizzazione agronomica e genetica delle landraces.

Infine, Alessio Scarafoni e Sara Margherita Borgonovi (Università degli Studi di Milano, DeFENS) hanno presentato caratteristiche nutrizionali, antinutrizionali e funzionali dei semi di fagiolo oggetto dello studio e Davide Pedrali (Università degli Studi di Milano, Polo UNIMONT) ha presentato i possibili scenari futuri legati all’utilizzo innovativo dei fagioli concentrandosi sul caso del fagiolo “copafam”.

[Di Ilary Salvetti]

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