ATS della Montagna ha comunicato nei giorni scorsi l’esito in percentuale dei test sierologici, effettuati nei giorni 1-2 e 3 maggio in Vallecamonica attivando i due punti prelievo di Edolo ed Esine in collaborazione con l’ASST camuna.
Una prima fase, specifica l’Azienda, in cui ai test sono state sottoposte specifiche categorie di cittadini, che si sono presentati volontariamente dopo essere stati contattati da ATS.

Si trattava di operatori sanitari dell’ASST di Vallecamonica (privilegiando in primis il personale che opera nelle aree di pronto soccorso, aree critiche e aree con pazienti particolarmente fragili, come oncologici, ematologici, dializzati, immunodepressi) e poi a tutti gli altri dipendenti nei presidi camuni di ASST e ATS.

Testati anche i contatti stretti (sia sintomatici che asintomatici) di un caso positivo che non hanno ancora terminato il periodo di isolamento fiduciario e soggetti sintomatici segnalati dal medico di medicina generale che non hanno avuto contatti con un caso dopo la risoluzione dei sintomi.

Sono state invitate 598 persone rientranti nelle categorie previste; di queste si sono presentate a fare il prelievo 467 con un’adesione quindi del 78%.
I risultati sulla popolazione hanno dato:

278 positivi (59,5%)
182 negativi (39%).

284 gli operatori sanitari testati di cui:

27 (9,5%) con esito positivo
257 (90,5) con esito negativo.

Tutti i soggetti risultati positivi al test sierologico dovranno completare l’esame con un tampone nasofaringeo.

“Questa e tutte le altre attività – dichiara il Direttore Generale, Lorella Cecconami – hanno richiesto davvero un grande sforzo ad una organizzazione piccola come quella dell’ATS della Montagna, già in grave sofferenza. Sul fronte Covid l’Agenzia ha schierato oltre 150 persone distribuite tra la sede di Sondrio e quella di Breno che stanno lavorando instancabilmente dal 21 febbraio ad oggi. Per questo – ha aggiunto la DG – ringrazio tutti i collaboratori, di diverso profilo professionale, che a vario titolo hanno contribuito a garantire continuità a tutti i servizi e le attività messe in campo”.

“L’Agenzia – prosegue Cecconami – è stata costretta ad avviare attività completamente nuove, ad adattare l’organizzazione orientandola tutta al contrasto della pandemia. Le limitate risorse umane (medici, sanitari, amministrativi tecnici) sono impegnate, senza sosta, anche nei giorni festivi, per affrontare una situazione imprevedibile oltre ogni previsione. E’ stato necessario predisporre nuovi programmi informatici, potenziare le dotazioni telefoniche e informatiche, approntare un sistema di videoconferenza distribuito su diverse sedi, formare il personale ai nuovi compiti e, parallelamente, adeguare l’organizzazione alle prescrizioni di distanziamento sociale e di lavoro a domicilio imposto dalle norme nazionali provvedendo ad implementare le linee per consentire al personale di poter effettuare il lavoro al proprio domicilio attraverso l’utilizzo di postazioni che garantissero connessioni sicure”.

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