“In questo momento per noi risorgere vuol dire anche rialzarci e riprendere il cammino”. Così il vescovo, mons. Pierantonio Tremolada, nell’omelia della Veglia pasquale, celebrata nella cattedrale di Brescia sabato. “Anche se sei affaticato o affaticata, anche se non è ancora finita quella prova che è iniziata più di un anno fa, possiamo – ha detto riferendosi alla pandemia – risorgere nel Cristo risorto”.

“Pensiamo al canto dell’Alleluia – ha evidenziato Tremolada – Che oggi torniamo a intonare dopo il silenzio della Quaresima: annuncia una gioia immensa, il canto della vittoria su tutte le ingiustizie e le crudeltà. La prova che Cristo non è stato annientato dal male che si è riversato su di lui”.

Ancora una volta il Vescovo ha ricordato l’importanza della comunione. “Dobbiamo stare uniti. L’unione diventa sempre possibile laddove c’è un cuore onesto, sincero, che si mette insieme agli altri”. Il nostro cammino è comune, ha spiegato: “Non siamo tante monadi che vanno ciascuna per conto suo, ma siamo una società che è chiamata a essere comunità. Poniamo gesti di pace e di reciproca solidarietà”.

Poi il riferimento ai fatti accaduti a Brescia: “Ci rattristano i gesti che non sono di pace, che non sono di reciproca solidarietà come quello che è stato compiuto nella nostra città con il lancio di bottiglie incendiarie contro il centro vaccinale di via Morelli. Un gesto insensato che ferisce la nostra città e accresce la tensione in un momento già difficile”.

Un fatto che va nella direzione sbagliata, ha sottolineato il Vescovo: “Nella potenza del Cristo Risorto, per la nostra fede ma anche a partire dalla nostra umanità, vogliamo camminare uniti, vogliamo far convergere gli sforzi, vogliamo sostenerci a vicenda in un momento che ancora domanda una profonda solidarietà”.

Ascolta l’omelia integrale:

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