Mentre è già scoppiata la protesta degli abitanti di Pellalepre, che hanno lanciato una petizione on line e una raccolta firme per chiedere l’immediata sospensione dei lavori, il Comune di Darfo fornisce le informazioni in merito all’installazione di un’antenna 4G, da parte della ditta Wind-3.

Tale opera ha fatto infatti scattare nei giorni scorsi l’allarme del Comitato La Nostra Città, che aveva evidenziato “l’assoluta mancanza di informazioni ai cittadini in merito all’installazione di un impianto a meno di 70 metri dalle abitazioni”, in località “Lumaghera”.

L’Amministrazione precisa che l’antenna che verrà installata è predisposta per il 4G, e non per il 5G come viene erroneamente detto – rammaricandosi del fatto che stiano circolando false informazioni – e aggiunge che il Comune non ha autorizzato l’installazione della suddetta antenna, ma che, come da normativa nazionale, ha inoltrato la richiesta all’Arpa.
Dal canto suo l’Arpa, a cui compete la tutela della salute e la verifica degli obblighi dell’impianto, non ha rilevato rischi per la salute di chi vive nelle vicinanze di questo tipo di antenne.

“Il recente decreto Semplificazioni ha ribadito che in materia decide lo Stato, limitando il potere decisionale dei sindaci su un tema delicato, che tocca da vicino le comunità ed il paesaggio” afferma inoltre il sindaco Ezio Mondini, facendo notare però che l’installazione è prevista su terreno privato e in zona non sottoposta a vincolo paesaggistico, e pertanto il Comune non ha strumenti per fermare la posa dell’antenna.

L’Amministrazione comunale tuttavia si è dichiarata disponibile ad incontrare una delegazione della frazione interessata per dettagliate spiegazioni in merito alla vicenda. Intanto la petizione promossa dal Comitato, ribattezzato No5G Pellalepre ha raccolto quasi 400 firme.

Nel documento si chiede al sindaco “quali sono stati i criteri che hanno consentito l’installazione del ripetitore, nonchè una motivazione sulla scelta del luogo, la frazione di Pellalepre, senza una preventiva consultazione dei residenti”. E ancora, se a livello scientifico “esistono degli studi che oggettivamente affermino l’inesistenza di qualsiasi pericolo che può ricadere sulla salute pubblica”, richiedendo un’immediata assemblea pubblica “per focalizzare in modo analitico le preoccupazioni oggettive di chi abita nella frazione di Darfo”, che conta circa 900 residenti.

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