Il caso Sosvav, la società pubblica che gestisce il teleriscaldamento di Ponte e Temù, sta incrinando gli equilibri della maggioranza che amministra Temù.

Nel Consiglio di venerdì cinque consiglieri – Attilio Maroni, Alberto Cattaneo, Paolo Zanini, Andrea Lamorgesa e Daniela Longhi – hanno firmato una mozione in cui hanno chiesto al sindaco Giuseppe Pasina di cambiare il metodo di gestione del caso. Il documento rivendica, diversamente da come sta agendo il primo cittadino, di evitare le vie giudiziarie, ma di procedere tramite una bonaria rinegoziazione degli accordi originari.

In particolare il Comune deve far luce sul mancato pagamento, da parte della società dell’alta Valle, di circa 1,6 milioni di euro. I cinque consiglieri propongono di rinegoziare il rapporto concessorio previa perizia tecnica che dimostri la produttività dell’impianto.

L’Amministrazione ha infatti affidato all’Università di Brescia uno studio, ma il capogruppo di maggioranza ha ribadito che è necessario che Sosvav continui a erogare il teleriscaldamento a Temù con tariffe uguali a Ponte. Da parte sua il sindaco Pasina è rimasto sulla posizione originaria, dicendo di attendere l’esito dello studio per convocare una nuova seduta di consiglio su Sosvav.

Da sottolineare che anche il consigliere di minoranza Maurizio Zani ha votato a favore della mozione, mentre il capogruppo Fabio Foglieresi si è astenuto, sottolineando però che il paese non può rischiare di non avere più la maggioranza che lo amministri.

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