A Ponte di Legno un  gruppo di mutuo-aiuto per caregiver con l’ATSP di Vallecamonica

A Ponte di Legno un gruppo di mutuo-aiuto per caregiver con l’ATSP di Vallecamonica

Al via questo giovedì 9 maggio a Ponte di Legno la serie di tre incontri dedicati ai “caregiver“. Un vero e proprio gruppo di mutuo aiuto pensato per chi si prende cura dei propri familiari o di persone fragili non autosufficienti al domicilio. Il progetto nasce dall’idea di fornire una risposta ai vissuti di disagio, smarrimento, rabbia che spesso trapelano dai colloqui con i familiari che si rivolgono allo sportello per la ricerca di un’Assistente familiare.

“Vissuti sicuramente collegati alla necessità di trovare un aiuto nell’attività di cura, ma che spesso permangono anche una volta superata l’emergenza” spiegano gli esperti dell’Azienda Territoriale per i Servizi alla Persona di Vallecamonica, che hanno avviato l’iniziativa in collaborazione con il Comune di Ponte di Legno e l’Unione dei Comuni dell’Alta Valle Camonica.

Parlare e confrontarsi con chi vive la stessa situazione, condividere la medesima difficoltà, scambiare informazioni, porre domande, uscire dall’isolamento e trovare una rete di scambio e di sostegno, e cercare nuove possibili strategie utili al compito di cura sono gli obiettivi dei pomeriggi, che verranno supportati dalla presenza di personale qualificato.

Gli incontri si terranno alle 16:00, presso RSA Carettoni in via Roma 100, questo giovedì 9 maggio, mentre giovedì prossimo, 16 maggio e giovedì 20 giugno ci si troverà presso la Sala Polifunzionale in via Salimmo 1. La partecipazione è totalmente gratuita. Per informazioni: dott.ssa Laura Cappellini – 331 686 2329; dott.ssa Alessandra Rodella – 0364 22693

Comunità Energetiche: passi avanti a Niardo, capofila di un progetto con altri sei Comuni valligiani

Comunità Energetiche: passi avanti a Niardo, capofila di un progetto con altri sei Comuni valligiani

Anche in Vallecamonica alcuni Comuni hanno partecipato al bando regionale per le Comunità energetiche. In tutta la provincia di Brescia ad aggiudicarsi la gara sono stati 36 progetti, sui 111 in lizza, tra cui ci sono quelli dei Comuni di: Angolo Terme, Darfo Boario Terme, Edolo, Niardo, Pian Camuno, Ponte di Legno.

La Comunità energetica con capofila Niardo, progettata con l’azienda camuna Fedabo e allargata anche ad altri sei comuni, ovvero Berzo Inferiore, Borno, Cividate, Esine, Malegno e Ossimo, è stata la prima ad assicurarsi il finanziamento in Valle: passata l’ammissione al bando della Regione, ora dovrà attivarsi per ricevere i finanziamenti.

Una bella risorsa, la Cer, per i Comuni, oltre che per i privati cittadini e per le aziende: oltre ad abbattere i consumi, favorendo la transizione energetica, permette di avere guadagni per vent’anni, con gli incentivi che il Gse verserà in base all’efficienza del funzionamento e dalla corrente consumata-prodotta durante la giornata. Le Cer permettono di diventare produttori di energia green per l’autoconsumo collettivo. Il vantaggio in bolletta si stima tra il 20 e il 40% con benefici ambientali, sociali ed economici.

Anche il Comune di Darfo Boario terme ha già costituito la sua Cer e ha vinto il bando regionale che le finanzia. Resta da risolvere tema della gestione, che potrebbe essere autonoma, viste le dimensioni della cittadina.

Da capire anche se i fondi regionali, 20 milioni in tutto, basteranno per i Comuni ammessi al bando. La notizia di queste settimane è che il Pnrr ha messo a disposizione 2,2 miliardi per le Cer nei Comuni sotto i 5mila abitanti. Resta da capire se e come i nostri piccoli Comuni potrebbero accedervi.

La camuna Clara Mottinelli riconfermata alla presidenza di Federfarma Brescia

La camuna Clara Mottinelli riconfermata alla presidenza di Federfarma Brescia

La camuna Clara Mottinelli è stata riconfermata alla presidenza di Federfarma Brescia, ruolo che riveste già da 15 anni. L’esecutivo territoriale dell’organizzazione, composto da 47 titolari di farmacia in rappresentanza di tutte le zone della provincia, ha eletto anche il nuovo consiglio di presidenza, composto, oltre che da Mottinelli, dal riconfermato vicepresidente Francesco Paracini, dal riconfermato segretario Marco Belloni e dai consiglieri Mario Fossati (tesoriere), Francesco Ferretti, Antonio Marinelli, Roberta Rossi (presidente comitato rurale), Beatrice Stefana e Anna Zerbio. I nuovi organismi resteranno in carica per il prossimo triennio, guidando la categoria nel grande processo di trasformazione in atto.

“La farmacia è divenuta il punto di riferimento dei cittadini e un anello centrale per la salute e per il Sistema sanitario nazionale – afferma la presidente Mottinelli -, è un riferimento saldo ma in continuo movimento, un centro servizi dove, da tradizione, trovare farmaci e altri beni di prima necessità, ma anche servizi, ascolto, consulenza, prevenzione, insomma, un vero presidio essenziale per la Sanità. È per questo che oggi la farmacia deve investire sempre più sulla professione, spostandosi dal prodotto alla persona: dobbiamo lavorare su noi stessi, perché è il professionista a essere necessario al sistema, deve essere preparato, competente, positivo, accogliente, in grado di trasmettere empatia, una figura insostituibile perché divenuta un vero e proprio consulente e allenatore di salute per tutti i cittadini”.

Se la farmacia dei servizi è data ormai per acquisita ed è una realtà concreta anche a Brescia – basti vedere la crescita della telemedicina in farmacia – negli ultimi mesi al centro dell’agire c’è stata la nuova remunerazione, fattore conferisce sostenibilità alla farmacia. A marzo 2024 è infatti entrato in vigore il cambio di remunerazione, deliberato nella Legge finanziaria del dicembre 2023, dove si sancisce che il farmacista è remunerato per l’atto professionale e non solo per una percentuale del farmaco. Altro caposaldo è il ridisegno della sanità territoriale, all’interno del quale la farmacia si inserisce a tutto tondo, attraverso un processo di digitalizzazione che pone al centro il paziente. In questo percorso la farmacia parte già avvantaggiata, grazie al fatto di avere una rete di oltre 20 mila presidi strutturati dal punto di vista informatico in Italia, di cui 383 a Brescia. “Guardando avanti – conclude Mottinelli – per la farmacia si profilano anni di grandi opportunità”.

Premio Rosa Camuna all’atleta Giuseppe Romele e al musicista Omar Pedrini

Premio Rosa Camuna all’atleta Giuseppe Romele e al musicista Omar Pedrini

Due premi “Rosa camuna” nel bresciano: il premio della Regione Lombardia conferito ogni anno a chi si sia distinto per l’impegno, l’operosità, la creatività e l’ingegno, contribuendo così allo sviluppo economico, sociale, culturale e sportivo della Lombardia andrà anche al cantante e musicista di Brescia Omar Pedrini e all’atleta paralimpico di Pisogne Giuseppe Romele.

La consegna, come ogni anno, avverrà il 29 maggio a Milano, in occasione della Festa della Lombardia.
L’ex leader dei Timoria, grande tifoso del Brescia Calcio, ha 57 anni e dopo lo scioglimento della rock band ha intrapreso una carriera da solista altrettanto brillante.

Giuseppe Romele, classe 1992 di Pisogne, è un atleta paralimpico, vincitore di una medaglia paralimpica e di tre medaglie, delle quali due ori e un argento, al Mondiale di sci di fondo. Nato con un’ipoplasia femorale bilaterale e con un passato nel nuoto paralimpico e nella maratona in sedia a rotelle. Insignito dal Comitato olimpico nazionale italiano, nel dicembre 2023, del Collare d’oro al merito sportivo, si appresta a riceve re anche questo significativo riconoscimento.

Pisogne, il Parco Forge Monchieri è realtà: area gioco e pump truck per giovani e famiglie

Pisogne, il Parco Forge Monchieri è realtà: area gioco e pump truck per giovani e famiglie

C’è un nuovo spazio a Pisogne, nato dallo sforzo del pubblico e del privato per dare alla comunità un luogo di ritrovo là dove, fino a poco tempo fa, l’abbandono la faceva da padrone. Poco vicino alla stazione, al lido ed al centro storico è stato infatti inaugurato sabato il Parco Forge Monchieri, dal nome dell’azienda che ha contributo economicamente per la sua realizzazione e che si occuperà anche della manutenzione di uno spazio che promette di diventare occasione per i più giovani di praticare sport e per le famiglie di trascorrere un po’ di tempo all’aperto.

L’area, nel quartiere Bettoni in località Minime, ospita un’area gioco, una pista di pattinaggio a rotelle e due circuiti di pump track per le acrobazie su due ruote. I fondi privati sono stati sì importanti nel portare a termine questo ambizioso progetto, ma il Comune, nel reperire quasi un milione di euro, ha potuto avvalersi di un bando regionale.

E’ stato così possibile portare avanti anche la riqualificazione dell’area circostante, ristrutturando una palazzina con quattro appartamenti di proprietà comunale e ricostruendo un altro edificio che sarà destinato alle famiglie fragili del paese; è stato inoltre riqualificato l’impianto di illuminazione e posizionati nuovi alberi e panchine.

Centro Intervallivo di Edolo addio, al suo posto il campus di Unimont

Centro Intervallivo di Edolo addio, al suo posto il campus di Unimont

La mostra regionale della razza bruna andata in scena, dopo una pausa di cinque anni, due domeniche fa a Edolo, ha segnato la chiusura definitiva della sua location, ovvero il Centro Intervallivo Minelli. Realizzata negli anni Ottanta e intitolata a Gianni Minelli, sindaco di Monno, consigliere provinciale e presidente del Bim scomparso nel 2006, la struttura in via Sona sarà abbattuta per fare spazio a nuovi luoghi riservati all’Università della Montagna.

Un progetto, questo, di cui si parla da qualche anno e che vede il Comune di Edolo in prima linea: dopo l’approvazione della fattibilità del progetto, ora si sta andando alla ricerca dei fondi necessari. In tutto, servirebbero circa cinque milioni di euro, di cui uno già stanziato dalla Regione Lombardia.

L’idea è quella di realizzare un vero e proprio campus universitario, composto da quattro edifici che ospiteranno appartamenti e stanze singole o doppie, un’area mensa, una per lo studio, una per il relax ed un auditorium da duecento posti.

Un passo avanti per la crescita della sede edolese dell’Università degli Studi di Milano, che diventerà così sicuramente ancora di più un punto di riferimento per la formazione di giovani studenti e studentesse in materie legate alla cura e gestione del territorio montano.