A Ono San Pietro torna il presepio vivente

A Ono San Pietro torna il presepio vivente

(articolo redatto in collaborazione con Alessia Prudenza e Indira Prandini)

Con la ricorrenza del Santo Natale la parrocchia di Ono San Pietro torna a presentare la sua tradizionale rivisitazione della nascita di Gesù con il presepio vivente, che dagli anni ’80 viene considerato un punto di riferimento per i fedeli della Vallecamonica e non solo.

La comunità guidata da don Pierangelo Pedersoli ha annunciato che la rappresentazione verrà fatta su due giornate: la Vigilia di Natale, sabato 24 dicembre dalle 22:00 e 26 dicembre, Santo Stefano, dalle 17:00 e si svilupperà nelle diverse vie del borgo, illuminate da fiaccole per indicare il percorso.

Il fascino della rappresentazione del presepio vivente sta nell’inserimento del racconto all’interno del paese di Ono San Pietro. La struttura del paese si articola in tre agglomerati fondamentali: la Torre, Ono centro e via Canale. Accanto alla scenografia offerta dalle antiche costruzioni – sorte in quello che fu un villaggio contadino – durante il Natale Camuno ne viene costruita un’altra, per rappresentare alcuni episodi come quelli ambientati nel palazzo di Erode o nelle tende dei magi.

Numerosi i volontari che si impegnano durante i mesi precedenti il Natale a preparare il necessario. Come al solito i protagonisti sono i cittadini del paese, dai grandi ai più giovani, dagli anziani ai bambini, che ripercorreranno le tappe fondamentali della storia biblica, ma mostreranno anche alcuni degli antichi lavori tradizionali, rappresentando nei cortili e nelle aie scene della vita di un tempo.

Il Premio Farisoglio a Sala e Martinazzoli: “ricordare vuol dire amare”

Il Premio Farisoglio a Sala e Martinazzoli: “ricordare vuol dire amare”

La sala assemblee del Bim giovedì sera era affollata, come nelle grandi occasioni. E l’occasione, in effetti, era davvero importante, ovvero rendere il giusto ricordo ed omaggio a due figure che hanno contribuito con il loro lavoro e la loro passione a far crescere la Vallecamonica. Walter Sala, uomo delle istituzioni camune scomparso nel 2019, e Gianmario Martinazzoli, storico direttore di Radio Voce Camuna e giornalista del Giornale di Brescia e Teletutto venuto a mancare improvvisamente nel settembre scorso, sono stati insigniti del premio “Sandro Farisoglio per la Vallecamonica”, istituito poco dopo la scomparsa dell’ex sindaco di Breno e presidente della Comunità Montana.

A fare gli onori di casa è stato Sandro Bonomelli, alla guida dell’ente comprensoriale, affiancato da Camillo Farisoglio, fratello di Sandro, e da Nunzia Vallini, direttrice del Giornale di Brescia e di Teletutto, circondati dai sindaci camuni.

Il premio, una scultura di Mattia Trotta raffigurante “il volto della Valle”, è stato consegnato alle famiglie Sala e Martinazzoli, insieme a cinquemila euro, che saranno destinate da parte di Rita, moglie di Walter Sala, e dai figli Nando e Mariaemma, alla Rsa Celeri di cui era presidente ed all’oratorio e scuola materna di Malegno da parte di Noris ed Alessandra, rispettivamente moglie e figlia di Gianmario.

Immancabile il ricordo di Bonomelli, che conosceva bene sia Sandro Farisoglio che Sala e Martinazzoli: “Walter era una grande sognatore, Sandro era il futuro, vivace e capace di interpretare il nuovo sogno. E Gian Mario, con quel carattere schivo e riservato, sapeva esserti vicino. Sono persone che l’asticella l’avevano davvero alzata e oggi sono qui, perché ricordare vuol dire amare”.

Torna il Brè: all’Immacolata a Breno il taglio della prima forma

Torna il Brè: all’Immacolata a Breno il taglio della prima forma

Accantonato il fine settimana di “Fiabe e canti sotto al Castello”, Breno si prepara ad una prima tutta camuna: il taglio della prima forma di stagione del Bré. L’appuntamento, come da tradizione, è per il giorno dell’Immacolata, giovedì 8 dicembre, in Piazza Sant’Antonio che, per l’occasione, inizierà ad animarsi già dal primo pomeriggio.

Dalle ore 13:30, infatti, si potrà visitare il mercatino di prodotti a km 0; previsti anche due laboratori: uno di lavorazione del latte e di preparazione della cagliata, per scoprire meglio come nasce il formaggio frutto del lavoro degli allevatori brenesi (alle 14:30) ed uno dedicato al salame norcino camuno (alle ore 15:30).

La musica dal vivo dei Luf (dalle 16:00) accompagnerà i presenti all’estrazione del formaggio dal paiolo. Il momento clou della giornata sara alle ore 18:00, con il taglio del Bré e la sua degustazione, insieme al piatto ideato dall’Osteria al Cantinì di Borno da poco proclamato vincitore della terza edizione di Upvivium e quindi Piatto della Biosfera 2022.

Durante la giornata, allietata anche dallo stand gastronomico della Pro Loco, sono previsti degli appuntamenti su prenotazione: due visite guidate alla grotta di stagionatura del Bré, al rifugio antiaereo ed alla chiesa di Sant’Antonio (alle 15:00 ed alle ore 16:30) ed una degustazione guidata dai maestri assaggiatori dell’Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Formaggio (alle 17:00): per iscriversi ci si può recare al bar Unione o inviare un messaggio WhatsApp al 376 03 37 769.

Sarà anche l’occasione per festeggiare i dieci anni dell’Associazione del Formaggio Bré, fortemente voluta da Sandro Farisoglio, ed il recente premio ricevuto agli Italian Cheese Awards come Miglior formaggio di montagna.

L’Eremo di Bienno e le proposte 2022-2023 con il nuovo direttore don Pietro Chiappa

L’Eremo di Bienno e le proposte 2022-2023 con il nuovo direttore don Pietro Chiappa

Il direttore dell’Eremo dei Santi Pietro e Paolo di Bienno, da quest’estate, è don Pietro Chiappa. Con lui proseguiamo il rapporto di collaborazione che si era instaurato con il suo predecessore, don Tino Clementi, e presentiamo, di volta in volta, gli appuntamenti salienti che sono in programma.

A novembre si terranno diversi appuntamenti: quelli a cadenza mensile con il ritiro per le donne, coordinato da don Pierangelo Pedersoli, da sabato 19. Rimane la Santa messa per i figli in cielo, a cui si aggiunge l’intenzione per coloro che desiderano il dono di un figlio, sempre di sabato, dal 5 novembre.

Si prosegue con gli esercizi spirituali, non solo per i religiosi. Un momento di riflessione personale adatto a tutti, con le date già concordate con mons. Faustino Guerini del 27 novembre e del 2 dicembre.

Poi un appuntamento molto sentito che don Pietro tiene a sottolineare: “La prossima domenica, il 6 novembre, alle 17:00, ricorderemo tutti i defunti che hanno contribuito a costruire l’Eremo, a fornire il loro contributo in tanti modi, a cercare le risorse e stare vicino all’Eremo come volontari. I volontari attuali saranno invitati a prendere parte alla celebrazione in cui si ringrazierà il Signore per la loro presenza”.

Ci sarà spazio anche per la musica nella programmazione: sabato 12 novembre alle 18:00 il Concerto d’Autunno, con l’ensemble di mandolini e chitarre “Armonie in pizzico” diretto da Miki Nishiyama. A dicembre è attesa una corale di Brescia che animerà la messa e si esibirà attraverso il canto.

Presto la locandina completa del nuovo anno verrà pubblicata sul sito, sui social dell’Eremo e verrà distribuita nelle parrocchie della Valle.

Gian Mario Martinazzoli, uomo di parola, di fede, di famiglia e amico: il ricordo della Vallecamonica

Gian Mario Martinazzoli, uomo di parola, di fede, di famiglia e amico: il ricordo della Vallecamonica

Da martedì mattina, quando la Vallecamonica si è svegliata con la notizia della scomparsa di Gian Mario Martinazzoli, gli attestati di stima e di riconoscenza nei suoi confronti non si sono mai fermati. Giungono dalle istituzioni, dalle associazioni, dal mondo cattolico a cui Gian Mario era fortemente legato, ma anche dalle singole persone che, per lavoro o per amicizia, lo hanno conosciuto ed hanno potuto apprezzarne il carattere mite e la personalità attenta.

Sono davvero numerose, insomma, le persone che in queste ore stanno condividendo il proprio ricordo personale di Gian Mario, e che si stanno recando nella sua abitazione di Malegno, per un ultimo saluto e per un abbraccio alla moglie Noris ed alla figlia Alessandra. Radio Voce Camuna, di cui Gian Mario è stato direttore per più di trent’anni, ha voluto interpellare alcune delle persone che hanno avuto la fortuna di incrociarlo lungo il loro percorso. Come don Tino Clementi, ex direttore dell’Eremo di Bienno, struttura a cui Gian Mario si sentiva vicino e che spesso raggiungeva:

Don Tino Clementi ricorda Gian Mario Martinazzoli

“Il necrologio recita ‘La tua parola è lampada per i miei passi’ (Salmo 118, 105). Penso che sia l’espressione più adeguata per Gian Mario. Uomo della scuola, dell’educazione, delle istituzioni e delle comunicazioni, uomo delle tante parole non ha mai dimenticato che c’è una sola parola. Mi piace ricordarlo come uomo libero, che ha fatto delle fede una sua scelta precisa e nella fede è stato attento alla cultura, alla Storia… Sia universale, della Chiesa, che della nostra Valle. Ai piedi della bara gli ho chiesto di continuare a fare, in Paradiso, il suo mestiere di giornalista: di portare presso il cuore del Padre tutte le nostre vicende, lieti e tristi. Io sento un vuoto fisico: è uno dei miei amici che viene meno, ma è stato anche guida, maestro di vita. Lo ringrazio per tutto questo e lo affido a tutti quanto lo hanno conosciuto, condividendo la stessa stima”.

Abbiamo chiesto anche a don Mario Bonomi, parroco di Breno, un ricordo di Gian Mario, forte della conoscenza che ne aveva tramite l’Istituto Pro Familia:

“Così mi scrive un giovane papà, che frequentando il Pro Familia e prima il corso dei fidanzati, ha avuto modo di conoscere Gian Mario: ‘Un grande per simpatia, singolarità, preparazione, cultura e soprattutto per fede’. Come non sottoscrivere, aggiungendo che il tutto è stato vissuto con una discrezione e un’umiltà, segno di rispetto e apprezzamento infinito per chiunque avesse di fronte. Collaboratore e amico, sempre attento e sensibile, pronto a fare sentire la sua vicinanza anche nei momenti difficili. Penso sì, che con fastidio ora accolga queste lodi, ma senza retorica e con gli occhi bagnati, lo affidiamo alla misericordia del Padre, alla quale Gian Mario, nella sua profonda ricerca introspettiva, si è sempre affidato come a consolante realtà, consapevole del limite della condizione umana, ma spalancato all’insondabile e ineffabile Amore dell’oceano di Pace della Trinità, nel quale ora vive. A tutti noi lascia un’eredità di bene preziosa e da custodire”.

Lo stesso Istituto Pro Familia ha voluto ricordare la presenza attiva di Gian Mario fin da “quando era fidanzato. Una vita vissuta con noi, per la sua famiglia e per tutte le famiglie”. Martinazzoli era infatti Responsabile di zona del gruppo degli Apostoli della Famiglia, un ruolo che prendeva molto seriamente, guidando nei vari corsi organizzati dall’Istituto le giovani coppie di fidanzati e di sposi, insieme all’amata Noris. “Oltre a perdere una persona cara”, dicono dal Pro Familia, “l’istituto perde un collaboratore prezioso. Profondo conoscitore del Fondatore don Zuaboni e dell’istituto, con una grande umiltà che non riusciva a mascherare la sua grandezza”.

L’attività di Gian Mario si era negli anni estesa al Consultorio familiare “Giuseppe Tovini”, di cui fu socio fondatore, ex Presidente e socio di diritto. “Una persona di grande spessore e carisma”, così lo ricorda Faustino Testini, presidente del Consultorio, “sempre capace di trovare una mediazione e un punto di incontro, senza mai rinunciare alla difesa dei valori su cui ha fondato tutta la sua vita personale e professionale. Con un profondo rispetto dei valori umani e dei principi fondanti della famiglia. Ci mancherà”.

E mancherà anche a noi di Radio Voce Camuna, che Gian Mario ha guidato in tutti questi anni con mano ferma ma mai imponendo la sua visione: i suoi consigli ed indicazioni erano sempre dati con lo scopo di aiutare a migliorarci e a dare il meglio di noi, senza mai perdere di vista la strada del rispetto e della comunicazione garbata. Il grazie di tutti noi di Radio Voce Camuna passa attraverso le parole del nostro Presidente, Marco Farisoglio:

“Amico sincero di mio papà Angelo, da quando è mancato è stato un ottimo maestro per me e punto di riferimento in molti ambiti, soprattutto umani. Non posso che provare stima e affetto per lui. Anche in questo triste momento voglio ringraziarlo per gli insegnamenti che ha dato a me e a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di lavorare con lui. Io e i collaboratori di Radio Voce dovremo fare tesoro degli insegnamenti che sia mio padre che Gian Mario ci hanno dato, e con tenacia ed umiltà portare avanti il loro lavoro”.

Ultimo ma non ultimo, assolutamente, il ricordo che ha voluto riservargli Fabrizio Prestini, operatore di Teletutto, collaboratore in passato anche della nostra Radio ma, soprattutto, amico fraterno di Gian Mario, con cui ha condiviso ore di lavoro, di battute, di confronti, sempre all’insegna della massima stima ed affetto che uno aveva per l’altro, come tutti coloro che li hanno visto al lavoro possono testimoniare:

“Caro Gian Mario, il nostro viaggio è durato 22 anni. Accanto uno all’altro, su e giù per la nostra Valle Camonica e oltre, nelle tante occasioni che questo nostro amato lavoro ci ha dato. Per la precisione che amavi tanto, se vogliamo parlare di conoscenza e collaborazione con Radio Voce Camuna e Giornale di Brescia superiamo gli 8 lustri. Una vita.

Scherzavamo sempre sul fatto che te ne saresti andato prima di me e che io al momento della celebrazione, dopo “il monumento” costruito dai vari interventi avrei timidamente alzato la mano per dire chi eri veramente, pregi e difetti. Purtroppo è giunto il momento di alzare la mano. Sui difetti sorvolerò, resteranno un segreto tra noi.

Difficile fissare i ricordi di una così lunga esperienza, difficile raccontarti soprattutto oggi quando il dolore offusca i pensieri e le lacrime chiudono la gola. Un padre, un fratello, un amico, un compagno insostituibile di lavoro, una guida, un consigliere discreto.

Signore perché?

Caro Gian Mario, se tu fossi qui sicuramente sapresti trovare le parole per darci la giusta chiave di lettura di una cosa che dobbiamo accettare, aggrappandoci alla fede nell’imperscrutabile disegno di Dio. Quante volte ci siamo confrontati su questo tema.

La fede, la tua, grande, ragionata, approfondita, condivisa e difesa.

Accanto alla fede mi hai regalato in questi anni lezioni di filosofia, teologia, italiano, storia, arte, latino, botanica, geografia. Le tua grande passione erano i libri, migliaia di volumi custoditi nello ‘Studio privato’ (così lo chiamavamo).

‘Li ho letti tutti’ mi dicevi orgoglioso e a conferma mi mostravi le tue note a margine scritte con quella tua calligrafia minuta. Ad una mia domanda quando ti attardavi nelle spiegazioni con particolari e citazioni, io sbuffavo e tu: ‘Sculta però!’.

Avevi ragione, dovevo ascoltare ma chi poteva pensare che il tuo tempo terreno sarebbe scaduto così presto. Ora è tardi e la tua voce resta per sempre incisa nelle migliaia di ‘pezzi’ dedicati alla Valle.

La nostra amata Valle Camonica, un’altra cosa che abbiamo condiviso, l’amore per la terra dove siamo nati, espresso nell’impegno quotidiano nel raccontarla. Orfana oggi di te, la Valle ti piange e ti tributa il giusto omaggio.

Ribattezzati scherzosamente dai colleghi ‘Sandra e Raimondo’ per i battibecchi e le frecciatine ironiche che ci scambiavamo, bastava un cenno del capo o uno sguardo per capirci e se l’intervista non ti soddisfava mi inventavo un problema al microfono per ripeterla; piccoli trucchi per raggiungere sempre il risultato che volevi.

Non era tua abitudine fare sfoggio della tua cultura se non per correggere bonariamente chiunque, dall’alto prelato al passante e la tua laurea in Cattolica e il tuo diploma all’Isef non li hai mai esibiti.

La tua ironia però non mancava nelle citazioni davanti ad un interlocutore, io per primo, che evidentemente non le conosceva e rimaneva interdetto.

Caro Gian Mario ci dobbiamo salutare ma sappiamo che ci ritroveremo, così come avrai già ritrovato Fulvio e Giuseppe che hai voluto fortemente in questi anni ricordare, aiutateci a superare la prova che è davvero grande.

Cercherò negli anni che mi restano di meritarmi il dono della tua amicizia. Prego per te, per Noris, per Alessandra, per la tua amata Antonietta, per tutti i tuoi cari e soprattutto per Mattia e Giorgio a cui mancherà un nonno straordinario. La nostra famiglia vi abbraccia forte. Manchi a tutti noi. Grazie”.

Grazie Gian Mario, da tutti noi.

“Comunicare le comunità”, Maraèa organizza un corso per raccontare la Vallecamonica con le nuove tecnologie

“Comunicare le comunità”, Maraèa organizza un corso per raccontare la Vallecamonica con le nuove tecnologie

L’archivio Maraèa, dedicato alla memoria della Vallecamonica, vuole crescere e cerca giovani appassionati che vogliano contribuire a questa crescita con le loro immagini. Per questo l’archivio propone la partecipazione al corso di narrazione partecipata “Comunicare le comunità”, rivolto principalmente ai giovani appassionati di comunicazione di età compresa tra i 15 e i 30 anni, ma anche agli operatori e volontari attivi nei vari musei, biblioteche, pro loco ed associazioni culturali camune.

Composto da sei lezioni di due ore ciascuna che si terranno tra ottobre 2022 e gennaio 2022 e da quattro sessioni pratiche, il corso si pone come obiettivo quello di fornire gli strumenti per operare con qualità nella realizzazione, pubblicazione e archiviazione di brevi reportage realizzati semplicemente con il proprio smartphone.

Contenuti che dovranno raccontare la Vallecamonica sotto le sue numerose sfumature (dalle tradizioni, al cibo, passando per la Storia, l’artigianato, il territorio ma anche le sfide del futuro), rientrando così nel macro-tema “Comunicare la Comunità di Montagna”.

In questo percorso, i partecipanti potranno contare sui consigli di alcuni professionisti: Fabrizio Zanotti, videomaker e responsabile dell’archivio della memoria di Vallecamonica, sarà il curatore del corso. Al suo fianco Marta Clino, giornalista e fotografa per The Guardian; Elena Ziliani, specializzata nella produzione di contenuti brevi per i social network; Maura Serioli, esperta di comunicazione e Matteo Zanga, fotografo e giornalista d’azione.

I posti per partecipare a “Comunicare le comunità” sono sedici: i candidati saranno scelti anche a seconda delle motivazioni presentate. Le domande devono essere inviate tramite il sito www.maraea.it entro il 26 settembre.

Il Corso è promosso dalla Comunità Montana di Vallecamonica, in quanto ente gestore del Distretto Culturale e dell’Archivio Maraèa; è realizzato con la collaborazione delle Cooperative Azzurra di Darfo Boario Terme e Arcobaleno di Breno, nell’ambito del progetto “DAD-Differenti Approcci Didattici” e promosso con il sostegno di Con i Bambini e di Fondazione Cariplo ed il coordinamento di Fondazione della Comunità Bresciana, in collaborazione con l’Archivio Regionale di Etnografia e Storia Sociale di Regione Lombardia.