Nasce la linea di prodotti estetici “CFP Zanardelli” con la camuna Biogei Cosmetici

Nasce la linea di prodotti estetici “CFP Zanardelli” con la camuna Biogei Cosmetici

Il nuovo anno scolastico inizia con una significativa collaborazione per il CFP Zanardelli di Brescia, che ha una sede anche a Darfo Boario Terme: presentata la nuova linea estetica a proprio marchio, realizzata grazie alla collaborazione con Biogei Cosmetici Srl di Pian Camuno.

I prodotti targati “Zanardelli” a partire da questo anno scolastico saranno utilizzati nelle attività laboratoriali scolastiche nei percorsi di Operatore del Benessere nel settore Estetica, laddove i futuri professionisti svolgono una parte fondamentale della propria formazione, in tutte e quattro le sedi.

Per la concretizzazione del progetto, dalla formulazione dei singoli prodotti al confezionamento, il CFP si è affidato all’azienda camuna che si occupa di biotecnologia cosmetica avanzata e che,in dieci anni di storia, dalla sede di Pian Camuno ha saputo affermarsi a livello nazionale come eccellenza italiana per la realizzazione di linee cosmetiche su misura, con una produzione 100% Made in Italy nell’intera filiera.

Gli 11 prodotti inseriti nella linea estetica CFP Zanardelli si basano sull’utilizzo delle più avanzate Biotecnologie e sono stati selezionati con il supporto pratico dei docenti di indirizzo, che hanno contribuito con apposite prove del prodotto. Per la produzione sono utilizzati ingredienti attivi e funzionali di origine vegetale, nonché oli texturizzanti di origine vegetale, e la linea è caratterizzata da note olfattive delicate unisex. Si va dall’acqua micellare al latte detergente, dalla crema corpo, fino alle creme per viso, mani e piedi, all’olio per massaggi, fino allo scrub e alle maschere, ma non si esclude che in futuro la linea possa estendersi a ulteriori proposte.

Casa della Comunità di Pisogne, Legambiente scrive all’ASST della Valcamonica

Casa della Comunità di Pisogne, Legambiente scrive all’ASST della Valcamonica

Legambiente Basso Sebino torna ad esprimere il suo dissenso nei confronti del progetto che vorrebbe la realizzazione della nuova Casa della Comunità di Pisogne nell’area verde “ex Giordani”. Lo ha ribadito in una lettera indirizzata al Direttore dell’ASST della Valcamonica, e inviata in copia anche al Sindaco di Pisogne.

Gli ambientalisti, con al vertice Dario Balotta, descrivono l’area scelta: “un prato verde di 4 mila metri quadrati coltivato a seminativo che inspiegabilmente era destinata ad attività ricettiva alberghiera dal PGT, e che ora su vostra richiesta è stata trasformata in struttura d’interesse sanitario ed assistenziale, senza varianti al Piano di Governo del Territorio”.

Secondo Legambiente “la disponibilità dai 4 ai 6 milioni di euro (risorse di Regione Lombardia e del PNRR) non giustifica che essa debba essere costruita consumando nuovo suolo agricolo”. Vengono perciò indicati altri siti già presenti a Pisogne, inutilizzati o obsoleti, che potrebbero essere ristrutturati: “l’ex scuola elementare, l’ex trafileria Afer, la villa Damioli ed altri ancora, che renderebbero ancora più attraente e verso la completa rigenerazione urbanistica l’abitato di Pisogne” si legge nella lettera, in cui viene sottolineato: “Essendo nota la gravissima crisi di personale medico e paramedico che stanno attraversando le strutture sanitarie lombarde, e non solo, l’eventuale ripartenza e allungamento dell’iter realizzativo della casa della Comunità, spostando il progetto su un sito da ristrutturare, non nuocerebbe visto che i tempi di  arruolamento del personale che verrebbe impiegato sono nettamente più lunghi della costruzione della casa di Comunità”. Da Legambiente Basso Sebino viene messa nero su bianco la richiesta di rivedere il progetto.

Comunità montana e Bim al voto: giochi fatti per Tomasi nuovo presidente

Comunità montana e Bim al voto: giochi fatti per Tomasi nuovo presidente

A tre mesi esatti dalla tornata elettorale che ha rinnovato i Consigli Comunali di venticinque paesi della Vallecamonica, ora è il momento degli enti comprensoriali. Nell’assemblea convocata per domani, martedì 10 settembre alle ore 19:30 a Breno, si eleggerà il nuovo presidente di Comunità Montana e Bim e la Giunta Esecutiva.

Una nomina che non dovrebbe riservare colpi di scena: i giochi sembrano già fatti per Corrado Tomasi: il neo sindaco di Temù dovrebbe infatti tornare alla guida dell’ente comprensoriale, ruolo che aveva già ricoperto dal 2009 al 2013, negli anni in cui si passò alla gestione associata di Comunità Montana e Bim.

Anche il resto della squadra dovrebbe essere stato definito dall’incontro della settimana scorsa del Gruppo Civico: salvo sorprese dell’ultimo minuto, Enrico Dellanoce sarà il suo vice in Comunità Montana, Ruggero Bontempi al Bim; gli Assessori saranno Giambattista Bernardi, Cristian Farsè, Giovanni Ghirardi, Mirco Pendoli e Priscilla Ziliani. Ida Bottanelli dovrebbe essere la nuova capogruppo; a Fabio De Pedro e Mario Chiappini il ruolo di presidenti delle assemblee.

Per quanto riguarda le nomine nelle società, dovrebbe trovare spazio Sandro Bonomelli, presidente uscente; Massimo Maugeri (in Vallecamonica Servizi) e Fabio Gelfi (in BluReti); per la Conferenza dei sindaci dell’Asst i nomi sono quelli di Emanuele Moraschini (anche Presidente della Provincia) e Luca Masneri; da definire ancora alcune nomine.

Se l’assemblea dovesse svolgersi senza particolari intoppi, qualche polemica potrebbe giungere dai Comuni del Sebino Bresciano, di fatto rimasti a bocca asciutta. Per Federico Laini, sindaco di Pisogne, la scarsa collaborazione tra Valle e Sebino è segno di mancata lungimiranza, ma ha garantito il suo voto a favore; amareggiato anche Marco Ghitti, presidente della Comunità Montana del Sebino Bresciano.

Il programma del Gruppo Civico prevede l’autonomia, con la richiesta di costituzione della Provincia di Vallecamonica, la creazione di un soggetto per partecipare alle gare legate alle concessioni idroelettriche e attenzione ai temi della sanità, dell’ambito sociale e del Parco Adamello.

Esine, sul torrente Resio ci sarà un nuovo ponte

Esine, sul torrente Resio ci sarà un nuovo ponte

Negli ultimi tempi, ad Esine, passare lungo il ponte sul torrente Resio (tratto che fa parte della Via di Carlo Magno) era diventato un po’ problematico. Gli ultimi sopralluoghi avevano evidenziato alcune criticità per quanto riguarda l’attuale ponte in legno: il Comune, dopo aver valutato tutte le opzioni d’intervento, ha così progettato la realizzazione di un nuovo ponte, in ferro, che prenderà il posto di quello esistente.

Il costo del nuovo manufatto sarà di 330mila euro, 290mila dei quali provenienti dalla Comunità Montana: all’interno dei lavori, saranno anche rifatte le spalle del ponte e condotte delle nuove analisi geologiche per evitare che si comprometti la sezione idraulica del torrente, come concordato con l’Ufficio Territoriale Regionale di Brescia.

Al momento si è alla fase degli appalti: i lavori dovrebbero partire a breve e concludersi nella prossima primavera-estate. Nel frattempo, grazie al supporto del Consorzio Forestale Bassa Vallecamonica, è stato realizzato un percorso alternativo che passa nell’alveo del Resio.

Pioggia, rischio arancione per la Vallecamonica: chiusa la Sp88 a Paspardo

Pioggia, rischio arancione per la Vallecamonica: chiusa la Sp88 a Paspardo

Il Broletto resta in allerta per la pioggia caduta in queste ore, monitorando oltre alle previsioni meteo anche i bollettini della Protezione Civile diramati da Regione Lombardia. L’ultimo avvisa di un rischio arancione (quindi medio) per la zona della Vallecamonica, causato da temporali forti fino a lunedì mattina.

Alla luce di ciò, la Provincia di Brescia ha quindi deciso di chiudere in via precauzionale, per motivi di sicurezza e di tutela della pubblica incolumità, la Strada Provinciale 88 a Paspardo. La chiusura sarà in vigore fino alle ore 09:00 di lunedì, quando si farà una valutazione con i tecnici del Settore Strade della Provincia, a seconda del cui esito si deciderà se riaprire o no la circolazione sulla strada.

La piscina di Breno è più vicina: trovato il costruttore

La piscina di Breno è più vicina: trovato il costruttore

Un passo avanti importante, per una delle opere pubbliche più attese e chiacchierate di Breno, ovvero la piscina. Opera di cui si parla da anni e che sarà realizzata interamente con i fondi messi a disposizione dai Comuni di confine con il Trentino, che ora ha trovato il suo costruttore.

Sarà la Artedil di Medolago, nella Bergamasca, ad occuparsi della realizzazione dell’impianto natatorio, che si troverà nell’area di fronte alla caserma dei Carabinieri. Un’opera che si sta facendo attendere anche per i suoi costi: inizialmente si sarebbero dovuti spendere 3,7 milioni di euro, ma la pandemia e i conflitti bellici hanno aumentato sensibilmente i costi delle materie prime per la costruzione, facendone lievitare il costo a 5.101.450 euro.

Il Comune ha quindi dovuto chiedere un’integrazione dal Comitato stanziatore dei fondi dei Comuni di confine, per fare in modo che l’opera non costi nulla alle proprie tasche. A breve, dunque, potrà aprirsi il cantiere: nel frattempo si giocherà un’altra partita, quella del gestore, che dovrà garantire l’apertura di un impianto di non semplice amministrazione.