Sul ghiacciaio Presena si scia fino al 5 maggio

Sul ghiacciaio Presena si scia fino al 5 maggio

Le temperature in questi giorni non sono del tutto primaverili e c’è chi ha ancora voglia di neve. Il comprensorio Ponte di Legno Tonale comunica che le piste del Presena e la pista Paradiso si presentano in ottime condizioni, anche in seguito alle recenti nevicate, e rimangono aperte ancora per una settimana, fino a domenica 5 maggio.

Per questo finale di stagione, dal 2 al 5 maggio, lo skipass avrà un prezzo promozionale. Poiché la data ufficiale di fine stagione invernale, alla quale è legata la validità dello stagionale, sarebbe quella del 1° maggio, ai possessori di skipass stagionale Pontedilegno-Tonale e Superskirama viene data la possibilità, nei giorni dal 2, 3, 4 e 5 maggio, di acquistare lo skipass giornaliero a un costo speciale alla biglietteria Paradiso.

Gli impianti sono aperti tutti i giorni fino a domenica prossima: la Cabinovia Presena dalle 8:30 alle 15:00 e la Cabinovia Paradiso dalle 8:15 alle 16:00.

Montecampione. Lavori in corso al Plan, per l’albergo a 1200 spunta l’idea del casinò

Montecampione. Lavori in corso al Plan, per l’albergo a 1200 spunta l’idea del casinò

(Foto da Bresciaoggi)

Lavori in corso ai 1800 metri del Plan di Montecampione per il rifacimento del grande complesso, con interventi ai tetti e alle facciate esterne. Si va verso la creazione di 220 posti letto alberghieri e di appartamenti da mettere in vendita. Si stanno sfruttando le agevolazioni del bonus 110% e la conclusione dei lavori è prevista per la fine di settembre 2024.

La relazione di Bruno Dattilo, presidente di Montecampione S.r.l proprietaria dei due complessi, è stata presentata nell’incontro trimestrale organizzato dal Consorzio per i residenti, informandoli delle iniziative per il rilancio, legato alle decisioni del giudice fallimentare.

Per quanto riguarda l’albergo a quota 1.200 metri, in degrado e abbandono a seguito del fallimento di Alpiaz S.p.a., oggi anch’esso di proprietà di Montecampione S.r.l., Dattilo ha ipotizzato la ristrutturazione per rendere più fruibile l’albergo e l’area ristorazione, con il mantenimento delle 128 camere attuali, e il rifacimento di alcune strutture, tra cui la piscina, con la possibilità di realizzare una piccola spa, e l’idea, che si fa sempre più concreta, del casinò. Un’attrazione che secondo l’impresa potrebbe contribuire al rilancio della stazione turistica.

Premio Architettura Minima nelle Alpi, le premiazioni a Breno con l’inaugurazione della mostra

Premio Architettura Minima nelle Alpi, le premiazioni a Breno con l’inaugurazione della mostra

(Nella foto di Fabio Oggero: il progetto Chabot Ninin)

Vione Laboratorio Permanente è un progetto pluriennale di rigenerazione di una piccola comunità alpina, Vione, che riconosce un alto valore al proprio patrimonio edilizio storico su cui è necessario innestare operazioni di recupero strutturale, architettonico, energetico e funzionale.

All’interno di questo progetto nei mesi scorsi è stata indetta la prima edizione di Architettura minima nelle Alpi, Premio di architettura che questo sabato 27 aprile ha visto premiare i migliori progetti decretati dalla Giuria, composta da: Armando Ruinelli, docente FHGR Coira (CH) presidente; Giorgio Azzoni, curatore Premio e Vionelab; Attilio Cristini, Comitato di pilotaggio VioneLab; Luca Gibello, Il Giornale dell’Architettura.com; Sergio Pascolo, IUAV Venezia.

Alla call hanno risposto in oltre 60 tra progettisti e studi di progettazione, operanti in tutto l’arco alpino, in prevalenza italiani ma con candidature interessanti da Austria, Slovenia e Svizzera. In totale sono pervenuti 87 progetti: 29 per la sezione di “Architettura minima per le comunità” e 58 per la sezione di “Architettura minima per la persona”, riguardante progetti privati. Di questi, ben 79 sono stati giudicati ammissibili. In seguito all’attenta valutazione sono stati premiati attraverso l’inserimento in un catalogo e in una mostra itinerante, nonché il soggiorno a Vione nel corso di una breve rassegna di architettura, 2 progetti per ciascuna sezione e assegnate 9 menzioni, oltre ad altri progetti segnalati che hanno ottenuto uno spazio particolare nel catalogo, a testimonianza dell’alta qualità diffusa dei progetti pervenuti e della filosofia del Premio.

Premiati: “Da cosa nasce cosa”, progetto realizzato per il Comune di Verzegnis (Udine) dagli architetti Mentil e Di Qual; “Centro polivalente e residenza per artisti” per il Comune Moncenisio (Torino), realizzato dal Politecnico di Torino (arch. De Rossi, Mascino, Tempestini; Coutan Studio arch. Schiari, Guiguet).
Quanto agli interventi su strutture esistenti di iniziativa privata riguardanti residenzialità e imprenditorialità agricola, commerciale e artigiana i vincitori sono: Maison Gaudie TGG, ad Anzère Le Grillesses, in Svizzera, a cura dello Studio savioz fabrizzi architectes; e Ciabot Ninin a Gorzegno (Cuneo), dello Studio Ellisse architetti.

Per visionare i progetti vincitori e gli altri degni di menzione, si può visitare la mostra allestita presso il Palazzo della Cultura di Breno fino al 12 maggio. Dal 5 luglio, la mostra andrà a Vione, dove resterà aperta fino all’8 settembre. In seguito diverrà itinerante. Le attività del Premio proseguiranno nel weekend dal 5 al 7 luglio nel centro storico di Vione, che sarà al centro di una tre giorni dedicata all’architettura contemporanea nelle Alpi. Tra gli esperti coinvolti in convegni e workshop saranno presenti gli autori dei progetti premiati, illustrati e discussi pubblicamente in storici tabià del paese: la residenza offerta a Vione rappresenta una parte consistente del Premio, ma anche l’occasione per affrontare i temi della rigenerazione delle piccole comunità in un luogo che le rappresenta.

Streghe Filanti in Valsaviore: tra filatura, tessitura e il mito di Penelope

Streghe Filanti in Valsaviore: tra filatura, tessitura e il mito di Penelope

Saviore dell’Adamello, venerdì 26 aprile. Tira vento e improvvisamente la strada si fa più trafficata del solito. Un trattore, un camion per l’edilizia, donne che chiacchierano, perfino un gatto che ci si struscia contro miagolando. Annalisa De Luca, l’ideatrice di “Streghe Filanti” cammina e scoppia a ridere ad ogni nuovo rumore di sottofondo. È come se il contesto, il luogo e le persone, si volessero aggiudicare una piccola fetta della nostra attenzione. E così, interruzione dopo interruzione, tiriamo le fila di questo racconto.

“Streghe Filanti” è un laboratorio in corso in questi giorni: dal 20 al 27 aprile. Un evento di La Casa delle Streghe che ha il patrocinio comunale, ma che fatica a coinvolgere le persone del posto in veste di partecipanti. Siamo alla seconda edizione, la prima si è tenuta nel 2023: frutto di un gruppo di persone che frequentano la casa, che sentono il fascino del luogo e che da tempo lavorano per il recupero delle lane locali.

La storia di come recuperare la lana, che ormai è diventata un costo al posto di una risorsa, è quindi al centro, se non all’inizio, di questa storia. Per cosa la si poteva usare? Farci il feltro, filarla, oppure la maglia? Una premura verso la materia prima che accomuna gli intenti di queste donne con quelli di altre realtà del territorio, come Codadilana. Ed è proprio ad uno degli incontri organizzati da Codadilana che qualche anno fa Annalisa ha scoperto il Gaì, l’antica lingua dei pastori. E ha iniziato a comprendere il forte legame che intercorre tra la Valsaviore e la Liberazione. Un collegamento che lei stessa si sente di approfondire grazie ad altri due elementi del suo progetto: le streghe e la filatura. Matasse solo all’apparenza diverse, da dipanare insieme attorno al 25 aprile.

un estratto dall’intervista audio ad Annalisa De Luca

Mentre noi continuiamo la nostra passeggiata, le altre donne sono all’interno della casa. Mangiano insieme, si prendono una pausa tra le attività di stamattina (passeggiata di riconoscimento delle erbe) e del prosieguo della giornata (il laboratorio di filatura con l’approfondimento sulla vita di Penelope). Ed è proprio il personaggio di Penelope a diventare protagonista della nostra chiacchierata, nonché dell’edizione 2024 di Streghe Filanti.

“La ricerca sul mito ha caratterizzato la vita della Casa delle Streghe fin dall’inizio”, prosegue Annalisa. Una ricerca continua di quegli elementi, soprattutto archetipici, che hanno dato forma e che continuano a dare forma al nostro immaginario. Una consapevolezza che parte quindi dallo studio della narrazione così come si è consolidata attraverso i millenni, provando poi a mutarne il corso. Ed ecco che al mito è concesso di variare, partendo proprio dall’esperienza personale, dalla vita stessa delle partecipanti al laboratorio.

Penelope, la tessitrice. Ma, anche e forse soprattutto, l’archetipo della donna che aspetta. Una donna la cui storia viene sempre raccontata da qualcun altro e comunque in funzione del suo ruolo di sposa. Il laboratorio “Streghe Filanti” desiderava provare a fare parlare lei, in quanto voce a sé stante. Alla ricerca sulla storia della vita di Penelope hanno partecipato ben 5 donne, lavorando a monte; intessendo il racconto che si stanno godendo le partecipanti al laboratorio in presenza. Durante questi 8 giorni, le donne sono andate e venute. Anche nel corso del nostro dialogo ce n’è una che arriva mentre un’altra si allontana per qualche ora.

un estratto dall’intervista audio ad Annalisa De Luca

Non solo storie da riscrivere in prima persona e con l’energia del gruppo, ma anche mani che si mettono alla prova con gli antichi gesti della filatura e della tessitura, che qui è vissuta come forma di meditazione. Di guarigione perfino. Uno strumento – per qualcuna fonte di reddito – importante soprattutto per mantenere viva la memoria di quante sono venute prima di noi. Per farne testimonianza e intesserne un nuovo ed eterno racconto attraverso i miti, gli archetipi e una materia prima da valorizzare.

Per scoprire l’intervista audio ad Annalisa De Luca, v’invitiamo ad ascoltare la puntata di VocePRESENTE in onda venerdì 3 maggio, alle ore 10:10. Approfondiremo insieme la figura di Penelope e molti altri aspetti legati a Streghe Filanti e alla Casa delle Streghe. Il podcast verrà poi caricato anche sulla pagina della trasmissione.

A Edolo la Mostra Regionale della Razza Bruna

A Edolo la Mostra Regionale della Razza Bruna

Torna dopo un’assenza di cinque anni domenica 28 aprile al Centro Intervallivo “G. Minelli”, in via Sora, a Edolo, la Mostra Regionale della Razza Bruna.

Un evento di grande rilevanza per gli allevatori delle province lombarde, che hanno l’opportunità di mostrare il loro lavoro e di competere a livello regionale. l giudice sarà Daniel Vincenzi, un esperto nel settore dell’allevamento della razza Bruna, proveniente da Bolzano.

Gli animali sono già a Edolo da venerdì, e domenica alle 10:30 sono in programma le finali delle categorie vacche giovani e vacche adulte, seguite dal concorso “Miglior Mammella” per entrambe le categorie. Alle 12:30 si terrà la tanto attesa finale regionale, mentre alle 15 avranno luogo le premiazioni per tutte le categorie.

La Mostra non sarà soltanto un evento riservato agli allevatori, ma una festa aperta a tutta la comunità. Oltre alle gare, i partecipanti avranno l’opportunità di ammirare un’esposizione di macchine agricole e attrezzature per l’agricoltura, e le bancarelle di prodotti tipici del territorio. Verranno cucinati lo spiedo e la trippa. non mancherà l’intrattenimento per i piccoli, e nemmeno la musica, con Il Cantastorie Germano Melotti e la sua fisarmonica.

Tra due settimane a Vicenza l’Adunata nazionale degli alpini

Tra due settimane a Vicenza l’Adunata nazionale degli alpini

Conto alla rovescia anche per gli alpini la sezione Ana di Vallecamonica, che si stanno organizzando per partecipare numerosi alla 95esima Adunata nazionale degli alpini. Venerdì 10 maggio con la cerimonia dell’alzabandiera, che si terrà alle 9 in piazza dei Signori a Vicenza, inizierà la grande festa annuale che raduna le penne nere di tutt’Italia, che si concluderà domenica 12 con la tradizionale sfilata.

La città veneta, che ospitò l’Adunata 33 anni fa, nel 1991, attende circa 400mila persone, anche se si prevede già il record “storico” di 600mila presenze. Un’edizione che ha come sottotitolo “Il sogno di pace degli Alpini”, per segnare un legame tra la memoria tragica del passato e i venti di guerra che spirano in Europa e Medio Oriente. “Il monito e il richiamo che i sacrari di questa terra, sull’Ortigara e sul monte Grappa, lanciano alle nuove generazioni, purtroppo oggi non sembrano essere ascoltati. L’appello che questa Adunata vuole lanciare, è quello di percorrere la strada del confronto e del dialogo fra i popoli” le parole del presidente nazionale Ana Favero alla presentazione dell’Adunata.

La sfilata di domenica 12 maggio prevede l’ammassamento dalle 8:00, mentre dalle 9:00 inizieranno a muoversi le sezioni estere e quelle del Sud Italia e nelle isole; a chiudere sarà la sezione locale “Monte Pasubio” di Vicenza, che consegnerà la simbolica stecca alla sezione di Biella, che nel 2025 ospiterà a sua volta l’Adunata. Intanto Brescia e i suoi alpini puntano tutto sull’Adunata del 2026: la decisione verrà presa in ottobre dal Consiglio nazionale dell’Associazione.